L'atto o l'effetto del contraddire o del contraddirsi;
tendenza, impulso a contraddire. ║ L'opposto, il contrario. ║ Fig. -
Condizione di ambiguità, di incoerenza, di interno contrasto. ║
C. in termini: la
c. rivelata chiaramente dai termini stessi di
una proposizione, contrastanti fra loro. ║
Spirito di c.: il
sentimento naturale e connaturato in chi è portato a contraddire tutto e
tutti. ● Filos. - Il principio di
c. è così espresso
da Aristotele: "Due giudizi, dei quali l'uno nega quello stesso che l'altro
afferma (A è B, A non è B), non possono essere veri nel medesimo
tempo e sotto il medesimo rispetto, poiché non è possibile
ammettere che qualcuno pensi che la stessa cosa sia e non sia". Tale principio,
secondo Leibniz, può essere così ridotto: "A non è non A".
Per Hegel, la
c. è insita nella realtà stessa del pensiero;
ogni idea contiene la sua negazione. La prima è tesi, la seconda
antitesi; il nuovo concetto superiore che le concilia e le comprende in
sé è la sintesi. Ma anche la sintesi contiene la sua negazione e
si procede sempre con lo stesso sistema, finché la realtà diviene
una rete di concetti, o puro pensiero. L'attività pensante, divenuta
processo cosmico, può sia comprendere che produrre tutte le
cose.