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Consumo.

Atto ed effetto del consumare; ciò che si consuma. In particolare, quantità di carburante necessaria a un natante, un aereo, un'automobile per percorrere una determinata distanza; quantità di energia necessaria a un impianto o a un apparecchio per il suo funzionamento. ║ C. specifico: nei mezzi aerospaziali, peso di combustibile o di propellenti richiesti da un propulsore per fornire una spinta o una potenza unitarie in un intervallo di tempo di un'ora. Numerosi fattori, quali la quota, la velocità del volo, ecc. determinano il variare dei c. specifici. ● Econ. - Fase conclusiva di ogni processo produttivo, rispecchiante il livello di vita dell'individuo e della società. Si distinguono c. privati e c. pubblici: i primi sono effettuati dal singolo individuo in rapporto alle sue necessità e ai suoi bisogni e in relazione al proprio reddito o a quello familiare; i secondi sono servizi indivisibili forniti dalla pubblica amministrazione a tutta la collettività, il cui costo è dato dai tributi e dai contributi pagati dai cittadini stessi. Il c., ossia la destinazione dei beni prodotti, interessa sia la teoria microeconomica che quella macroeconomica. La teoria microeconomica del c. intende spiegare in che modo il consumatore distribuisce il reddito di cui dispone nell'acquisto di beni per soddisfare i suoi bisogni; in base a quali criteri, quindi, il consumatore acquista determinati beni, e non altri, o determinate quantità di ciascun bene (V. DOMANDA). La teoria macroeconomica del c. prende invece in considerazione la domanda di tutti i beni di c. da parte di una intera collettività, cioè la spesa globale in beni di c.Funzione del c.: relazione che esiste tra la domanda di beni di c. e i fattori che influiscono su questa. Dall'esame dei fattori oggettivi che regolano il c. Keynes ha osservato che la somma che una data collettività spende in beni di c. dipende in parte dall'ammontare del suo reddito e, in parte, dai bisogni soggettivi, dalla propensione e da abitudini psicologiche degli individui che la compongono. ║ Funzione del c. familiare: studio statistico dei bilanci familiari, basato sull'ipotesi che tutti i consumatori si comportino in modo simile per quanto concerne la distribuzione del reddito fra c. e risparmio. Tale studio è stato approfondito in particolare da Keynes, al quale si devono inoltre le definizioni dei concetti di propensione al c. in generale, ossia la relazione funzionale tra la parte di reddito destinata ai c. e i diversi livelli di reddito; propensione media al c., intesa come rapporto tra c. e reddito; propensione marginale al c., relazione tra variazioni di c. ed eventuali cambiamenti di reddito. ║ Indici di c.: numeri-indici utilizzati per sottolineare le variazioni nel c. di singoli beni o di specifici gruppi di beni. Tali studi vengono effettuati allo scopo di misurare eventuali variazioni nelle capacità d'acquisto di determinati campioni. ║ Società dei c.: società in cui il controllo e la manipolazione della domanda si è sviluppata a un punto tale da costituire un settore a sé, comprendente le attività pubblicitarie, l'organizzazione di distribuzione e di vendita, i servizi di ricerca motivazionale, tutti finalizzati alla vendita di beni, mediante una sottile manipolazione dei desideri del singolo individuo. Superato infatti lo stadio in cui la maggior parte del reddito era destinato all'acquisto di beni di prima necessità, in particolare derrate alimentari, la maggior parte dei beni prodotti risulta in funzione di bisogni determinati non dal disagio che segnerebbe la loro privazione, ma dalla risposta psicologica che viene dal loro possesso (V. CONSUMISMO). J.K. Galbraith (Nuovo Stato industriale, 1968) ha osservato come i bisogni sui quali il processo produttivo in una società dei c. si sviluppa sono essenzialmente di natura psicologica e quindi largamente suscettibili di manipolazione. Il possesso dei beni dà infatti all'individuo un senso di conquista personale, di uguaglianza nei confronti dei suoi vicini, di accettabilità sociale. ║ Imposta sui c.: imposte indirette che colpiscono il reddito del cittadino nel momento in cui viene speso per l'acquisto di beni finali. Sono universali in quanto colpiscono tutti e il loro gettito aumenta o diminuisce proporzionalmente all'aumentare o al diminuire dei c.; tuttavia, hanno il difetto di penalizzare i redditi più bassi e di influire sull'andamento dei prezzi. In epoca recente si è preferito per tale motivo esentare da tali imposte (distinte in imposte privative, a riscossione immediata, a riscossione mediata) i beni di prima necessità, colpendo in modo più pesante i beni voluttuari e di lusso. Alle imposte già previste in precedenza, nel 1972 è stata inoltre introdotta l'IVA (Imposta sul Valore Aggiunto).