Riunione di più persone che hanno il compito di dare
un parere o di deliberare su determinate questioni. ║ Denominazione di
alcuni organi collegiali della pubblica amministrazione, con compiti
esclusivamente consultivi. ● St. - Negli ordinamenti degli antichi Stati
italiani, organo collegiale che dava pareri al principe e al Governo. ║
C. araldica: commissione consultiva istituita presso gli Stati che
sorsero al termine dell'epoca feudale. Tali commissioni, chiamate diversamente a
seconda dei luoghi, deliberavano in materia di stemmi, riconoscimenti di titoli,
ecc. Dopo l'unificazione, anche lo Stato italiano ebbe una sua
c.
araldica, soppressa dalla Costituzione repubblicana del 1948: il moderno Stato
italiano, infatti, non riconosce i titoli nobiliari. Presso la presidenza del
Consiglio dei ministri esiste, invece, un ufficio al quale spetta il compito di
concedere stemmi e gonfaloni a comuni, enti, province, e di conservare
l'archivio dell'antica
c. araldica. ║
C. di Stato:
istituzione rappresentativa dello Stato Pontificio, con funzioni puramente
consultive in materia economica, amministrativa e militare. Venne fondata da Pio
IX nel 1847: era composta da 24 cittadini laici (tranne il presidente, il
vicepresidente e uno solo dei membri), scelti dal papa su proposta dei
governatori delle province. Di esplicito orientamento liberale, allo scopo di
migliorare l'arretrato sistema amministrativo dello Stato consigliò la
soppressione dei monopoli e una politica più favorevole agli scambi
interni, anche mediante lo sviluppo delle comunicazioni. Fu soppressa nel 1848.
Nel 1968 Paolo VI istituì una
C. dello Stato della Città del
Vaticano, composta da 30 laici che rimangono in carica per cinque anni,
anch'essa con funzioni consultive. Si riunisce ogni tre mesi per fornire
suggerimenti in materia di edilizia, arte, servizi sanitari. ║
C.
Nazionale: assemblea politica di carattere straordinario che, istituita
nell'aprile 1945, svolse funzioni consultive su questioni e provvedimenti
proposti dal Governo; in mancanza della Camera dei deputati e in attesa delle
elezioni politiche, essa elaborò le prime leggi della Repubblica, fra le
quali quella elettorale per l'Assemblea Costituente. I suoi membri furono scelti
su proposta di un'apposita commissione (formata da Brosio, De Gasperi, Togliatti
e Ruini), in maggioranza dai sei partiti del Comitato di Liberazione Nazionale
(DC, PSIUP, PLI, PCI, Partito d'Azione, Partito Democratico del Lavoro). Ai
membri furono affiancati esponenti delle organizzazioni sindacali, del mondo
della cultura e del lavoro, politici che si erano distinti nel corso della lotta
di liberazione nazionale contro il regime fascista. Complessivamente il numero
dei partecipanti alla
C. Nazionale fu di 496 membri, alcuni dei quali
entrarono in seguito a far parte dell'Assemblea Costituente; presidente fu
eletto Carlo Sforza. La
C. Nazionale chiuse i suoi lavori nel marzo 1946
e fu sciolta il 1° giugno dello stesso anno, dopo l'approvazione del
referendum istituzionale e del progetto di legge elettorale.