(voce latina). Nome latino di una composizione
filosofico-letteraria indirizzata dall'autore a se stesso o ad altri per
consolare e confortare. Sorto in Grecia nei secc. IV-III a.C., il genere venne
introdotto a Roma da Cicerone con il trattato
De Consolatione, composto
in occasione della morte della figlia, e successivamente fu ripreso, tra gli
altri, da Seneca. Fra gli autori successivi di
c. si ricorda Boezio, con
la sua
De consolatione philosophiae.