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Consilium.

(voce latina). Dir. - Nella prassi del diritto comune, il parere dato al giureconsulto dietro richiesta della parte. La pratica del c. fu diffusa soprattutto nei secc. XIV e XV, quando fiorì, nel campo della scienza giuridica italiana, la scuola dei commentatori. Fra gli esponenti più illustri furono Cino da Pistoia, Baldo degli Ubaldi, Bartolomeo Socino, Bartolo da Sassoferrato, che compilarono ampie raccolte di c.C. sapientis: a partire dal XII sec., il parere che il giudice doveva chiedere al giureconsulto prima di poter pronunciare una sentenza. Generalmente scritto e sigillato prima di essere comunicato al giudice, il c. poteva avere anche carattere orale. Le sue origini non sono chiare: forse si tratta di un'istituzione di antica origine romana, ma è possibile anche una derivazione dall'ambiente germanico. ║ In epoca romana, collegio di cittadini residenti convocati dal magistrato provinciale nei giudizi. Inizialmente gli furono attribuite funzioni semplicemente consultive, successivamente ebbe anche il compito di fornire la sentenza, che il magistrato pronunciava in base ai risultati emersi dalla votazione del c., a cui non prendeva parte. ║ C. principis: nell'Impero romano, collegio dei giureconsulti che assistevano l'imperatore nella decisione dei giudizi d'appello o di quelli a lui devoluti. In un primo tempo, si trattava di una riunione di familiari e stretti collaboratori; più tardi l'importanza di tale consesso aumentò, anche in relazione alla politica di accentramento dei poteri operata dai successori di Augusto e al conseguente estendersi delle loro competenze giuridiche. Assunse carattere permanente e ufficiale sotto Adriano, trasformandosi nel III sec. in consistorium sacrum, con funzioni prevalentemente legislative. ║ C. imperii: uno degli organi previsti dalla riforma istituzionale dell'Impero tedesco patrocinata alla Dieta di Worms (1495) da Bertoldo di Henneberg. Era costituito da una commissione di Stati, che concentrava le più importanti competenze del potere centrale. Fin dalla sua prima riunione (1500) si schierò su posizioni avverse all'imperatore Massimiliano, dal quale fu continuamente osteggiato. Perse importanza fin dai primi anni del Cinquecento, finché nel 1524 venne tramutato in un organo alla dipendenza della casa d'Asburgo.