Generale ateniese. Combatté durante la guerra del
Peloponneso. Nel 413 a.C. prese il comando della flotta e nel 406 venne
attaccato dalle navi spartane comandate da Callicratida, il quale riuscì
a bloccarlo nel porto di Mitilene. Arrivati i rinforzi,
C. prese
l'iniziativa e riportò la vittoria delle Arginuse, piccole isole presso
Lesbo. La vittoria fu tuttavia funestata dalla perdita di molte navi, distrutte
dalla tempesta. Gli Spartani, comandati ora da Lisandro, tornarono all'attacco e
distrussero la flotta ateniese, i cui equipaggi furono sorpresi a terra, presso
la foce dell'Egospotamos (405 a.C.);
C. soltanto con otto navi
riuscì a salvarsi, ma andò in esilio. Quando le città
greche, aiutate dall'oro del re di Persia Artaserse, scrollarono il giogo
spartano,
C. tornò dall'esilio e ottenne il comando della flotta
persiana e con questa riportò una grande vittoria a Cnido (a N di Rodi),
dove distrusse la flotta spartana (394 a.C.). Rientrò in Atene, dove i
cittadini gli eressero una statua, e iniziò i lavori per restaurare le
mura della città, abbattute da Lisandro (444-390 a.C.).