Si chiama in genere
c. la flessione del verbo in
confronto di quella del nome (declinazione); essa in alcune lingue indo-europee
esprime il tempo, il modo, il numero, la persona e la diatesi. In particolare,
si dice
c. la sistemazione delle diverse forme del verbo. Così in
latino si hanno quattro
c. e le forme essenziali sono quelle
dell'indicativo presente (o dell'infinito presente), del perfetto e del supino.
In italiano le
c. sono tre, se si trascura la differenza tra i verbi in
-
ere piani e quelli in -
ere sdruccioli.
• Biol. - L'accoppiamento sessuale o
copulazione. • Bot. - Fusione di due isogameti
liberi dal gametangio che li ha prodotti; contrapposto a copulazione.
• Anat. -
Forami di c.: i fori
intervertebrali attraverso cui passano le radici spinali.