Opera autobiografica di Jean-Jacques Rousseau, pubblicata
postuma nel 1788. In queste pagine lo scrittore racconta gli avvenimenti della
propria vita sino al 1765. La sua sincerità raggiunse talora il cinismo,
ma è tuttavia innegabile che le sue necessità di tenerezza, il suo
amore della natura, la sua inclinazione alla malinconia e al sogno gli hanno
ispirato il più efficace linguaggio ch'egli abbia mai adoperato. Il
racconto si snoda semplice ed elegante. A venticinque anni, dopo una giovinezza
inquieta ed errabonda, egli si converte al cattolicesimo. Deve la sua
conversione alle affettuose e spirituali insistenze della sua grande amica
Madame de Warens, che poi diventerà la sua amante. A Parigi, dopo un
proficuo viaggio a Venezia, sostiene nel 1749 un concorso bandito dall'Accademia
di Digione. Egli lo vince con il primo dei suoi famosi
Discorsi.
Già prima, sotto la guida della Warens, aveva dato inizio, oltre ai suoi
studi filosofici e sociali, a una severa preparazione musicale. Anche la sua
vita sentimentale, con la conversione religiosa e con l'amore per la Warens,
aveva abbandonato l'antica volubilità e si era fatta più pensosa.
Ma il suo temperamento, inquieto e ribelle, prevale. Abbandona la Warens per la
Levasseur; sembrerebbe un amore definitivo: hanno insieme cinque figli. Eppure
anche la Levasseur è freddamente abbandonata e i cinque figli sono
destinati ad un ospizio di trovatelli. Lo scrittore, invece, è atteso
dalle morbide braccia di madame d'Epinay. Loro nido d'amore è la villa di
lei, l'Hermitage, presso il bosco di Montmorency. In due anni Rousseau vi scrive
le sue opere principali:
Il contratto sociale, La nuova Eloisa, L'Emilio.
Ma anche l'amore per la d'Epinay è tramontato. Categoricamente censurato
dalla classe dirigente per le idee innovatrici dell'
Emilio, irosamente
perseguitato, egli è costretto ad abbandonare la Francia e a riparare in
Svizzera e poi in Inghilterra. Qui si chiudono le
Confessioni. Scritte,
come si è detto, con arte perfetta, esse formano un documento umano di
altissimo valore per l'intima conoscenza di questo pensatore che scosse la
Francia, avviandola sulla strada della Rivoluzione. Nella sensibilità
morbosa dello scrittore, nel suo carattere ombroso, nel suo fanatismo contro
ogni convenzionalità, il lettore attento troverà l'esasperato
inseguimento di un ideale e la giustificazione di una vita che, altrimenti, una
morale troppo superficiale severamente condannerebbe.