Successione di tubi attraverso la quale avviene il trasporto
di un fluido. A seconda dell'uso cui le
c. sono destinate si avranno
c. per forza motrice, c. per acqua potabile, c. per liquidi vari e
c.
per gas; anche i tubi adoperati sono di materiali diversi a seconda dell'uso
cui sono destinati. Le
c. per forza motrice hanno la funzione di
convogliare l'acqua dei bacini di raccolta posti sulla montagna alle turbine
poste nelle centrali, a valle. Esse sono costituite da grandi tubi in lamiera
d'acciaio, generalmente collocati all'aperto, appoggiati su selle murarie e
ancorati nel punto più basso, mentre l'estremità superiore viene
lasciata libera di dilatarsi: in ogni tratto di tubazione saranno pertanto
disposti opportuni giunti di dilatazione. In corrispondenza dei punti in cui
avviene un cambiamento di livelletta i tubi sono saldamente fissati a blocchi di
ancoraggio in cemento armato o muratura per mezzo di collari di acciaio o
staffe. Nel caso di livellette molto lunghe, e quindi di blocchi di ancoraggio
molto distanti, a metà livelletta si dispone un blocco di guida di
calcestruzzo, nel quale è praticato un foro rivestito di acciaio, con
diametro leggermente superiore a quello del tubo, in modo che questo possa
scorrervi. Ad evitare alla
c. condizioni di lavoro troppo gravose si
hanno vari dispositivi di sicurezza, i più comuni dei quali sono una
valvola a farfalla automatica, posta all'inizio della tubazione allo scopo di
regolare la portata, che si chiude quando la portata stessa supera determinati
valori. All'estremità superiore della
c. si dispone una paratoia
di chiusura, costituita da un diaframma di acciaio scorrevole tra guide e
azionato sia a mano mediante apposito volantino, sia con motore elettrico
tramite un riduttore. Nelle grandi
c. l'apertura della paratoia spesso
è preceduta dall'apertura di una piccola valvola per il riempimento della
c., in modo da equilibrare la pressione sulle due facce e renderne
più agevole il movimento. Le
c. per acqua potabile sono di gran
lunga le più comuni. Si adoperano generalmente tubi di ghisa o di acciaio
con giunto a bicchiere per assicurare una buona tenuta. La tubazione è
sempre interrata a profondità da uno a due metri, sia per essere protetta
da eccessivo riscaldamento (la temperatura ottimale è tra i 14 a i
15°C), sia per un'efficace protezione dagli eventuali carichi superficiali.
Per evitare che la
c. aspiri aria, l'acqua si trova a pressione superiore
a quella atmosferica. Per ragioni igieniche, cioè per impedire
l'introduzione di sostanze inquinanti, deve essere evitato il moto dell'acqua a
pelo libero e la pendenza non deve essere inferiore a un dato valore per dar
modo alle bollicine d'aria che si formano durante il moto di raccogliersi alla
sommità delle livellette, dove sono collocati appositi apparecchi di
sfiato; questi apparecchi servono anche all'evacuazione dell'aria durante il
riempimento della
c. e all'introduzione dell'aria durante la vuotatura.
Le
c. per acqua potabile sono dotate di bocche di scarico, chiuse a
saracinesca a tenuta, poste nei punti di minima quota; quando si deve effettuare
la necessaria pulizia della
c., si aprono le valvole delle bocche di
scarico e, attraverso queste, si fa defluire l'acqua di risciacquo. Le
c.
per liquidi vari hanno caratteristiche analoghe a quelle per l'acqua potabile;
sono destinate normalmente al trasporto dei derivati del petrolio (oleodotti) e
possono essere di lunghezza molto rilevante. Nella
c. per gas le
tubazioni sono di ghisa o di acciaio e hanno sezione per lo più
circolare. L'ermeticità dei giunti è in questo caso molto
importante: si ottiene mediante l'interposizione tra metallo e metallo di
sostanze otturanti o di guarnizioni. Se i gas sono corrosivi le
c.
metalliche devono essere rivestite di uno strato di sostanza
protettiva.