Psicol. - Nei trattati di psicoanalisi il termine indica il
processo per cui due o più immagini si combinano per formare un'immagine
composita, investita di
significato e di
energia derivati dalle
immagini precedenti. Si tratta di una delle caratteristiche dei processi
inconsci che trova un'esemplificazione nei sogni. Infatti, secondo quanto
osserva Freud, nel sogno si ha una sorprendente tendenza a formare nuove
unità, mediante elementi che, nel pensiero vigile, il soggetto terrebbe
ben distinti. Pertanto, dietro a ciò che compare nel sogno sta tutta una
serie di pensieri latenti che si manifestano per allusioni, così che
l'ambito del sogno risulta straordinariamente accorciato in confronto al ricco
materiale da cui è derivato. Il sogno infatti è breve, laconico,
conciso, ossia tale da riassumere in poche immagini una quantità di idee
latenti. L'analisi di sogni rapidi e sintetici porta in genere
all'individuazione di una molteplicità di motivi causali. Spesso, episodi
dell'infanzia apparentemente cancellati dalla memoria da molti anni, unitamente
a tendenze libidiche represse e a paure istintive, s'intrecciano in una trama
segreta che il sogno esprime con poche, fuggevoli allusioni. Freud parla di
corti-circuiti che si chiudono tra vari e diversi complessi affettivi attraverso
associazioni profonde. Ogni elemento che contribuisce alla composizione del
sogno ha perciò più cause convergenti e può quindi
esprimere contemporaneamente desideri e istinti diversi. In molti sogni si ha
una
c. delle persone, ossia una persona raffigurata nel sogno sintetizza
in sé due o più persone reali. La letteratura psicoanalitica
riporta anche sogni in cui si ha la
c. di esseri umani e animali. Per
es.: lo psicanalista Ferenczi (V.) riferisce di un
sogno in cui il medico della paziente appariva come un cavallo coperto dal
camice e che all'analisi rivelò l'intreccio di tre diversi motivi: un
ricordo d'infanzia relativo ai cavalli, un complesso affettivo riguardante il
padre e un complesso affettivo avente per oggetto il medico. Questo tipo di
c. ha indotto a ipotizzare che alcuni mostri mitologici, come i centauri,
abbiano avuto la loro origine in processi di
c. di immagini oniriche.
• Chim. -
Reazioni di c.: reazioni nelle
quali due molecole si uniscono tra loro attraverso l'eliminazione di una
molecola di piccole dimensioni, come una molecola di acqua, di acido cloridrico,
di alcool, ecc. Una reazione di
c. è, per esempio, quella di
esterificazione, attraverso la quale una molecola di un acido organico e quella
di un alcool si condensano formando una molecola di estere, con l'eliminazione
di una molecola di acqua:

•
Paleont. - Risultato di un particolare processo di deposizione dei sedimenti per
cui in uno stesso strato si rinvengono mescolati fossili di età diversa.
È un fenomeno dovuto sia a un arresto o diminuzione della sedimentazione
per mancanza o scarsità di materiale, sia a dissoluzione postsedimentaria
di parte della serie rocciosa con conseguente rideposizione del materiale
organico in essa contenuto. • Fis. - Passaggio
di stato di un aeriforme da vapore a liquido; è il passaggio inverso
dell'evaporazione. Il fenomeno avviene con sottrazione di calore ad opera di una
sorgente fredda. Perché la
c. possa avvenire è necessario
che il vapore sia saturo, cioè coesista con il proprio liquido. Un vapore
surriscaldato, per esempio, non può condensarsi senza prima raggiungere
con il raffreddamento questa condizione e nemmeno può stare in presenza
del liquido senza tale cambiamento (o scomparsa del liquido). La pressione di un
vapore saturo è funzione della sola temperatura e viene anche detta
tensione di vapore: è a questo valore di pressione che avviene il
passaggio di stato. Nel caso che il vapore si trovi mescolato ad aria o altri
fluidi, si deve far riferimento alla sua pressione parziale (la pressione che
avrebbe da solo nello stesso ambiente). La
c. del vapore saturo, da solo
o in miscela con altri gas, avviene ogniqualvolta la sua pressione,
(eventualmente parziale) tende a superare la tensione di vapore; ciò
può avvenire perché, abbassandosi la temperatura, la tensione di
vapore tende a scendere. Il calore sottratto all'unità di massa della
sostanza durante il passaggio di stato si chiama calore latente di
c.
(uguale al calore latente di evaporazione per il passaggio di stato inverso). Il
calore latente di evaporazione dipende dalla temperatura; in prima
approssimazione, per l'acqua, si usa la formula di Henning che dà tale
valore in funzione della temperatura t: calore latente = 610,2 ÷ 0,712 t in
calorie/grammo. • Petr. -
C. retrograda:
fenomeno per il quale gli idrocarburi, che nel giacimento sono allo stato
gassoso, all'atto dell'estrazione o per raffreddamento o per caduta di
pressione, passano alla fase liquida. • Meteor.
-
Nuclei di c.: minute particelle sospese nell'aria, attorno a cui il
vapore acqueo si condensa in piccole gocce. I nuclei, igroscopici o no, hanno
dimensioni assai variabili (il diametro è composto tra 10
-7 e
10
-4 mm) concentrazioni minime, inferiori a 100 nuclei per cm, a
grande altezza e sugli oceani, e massime, con valori superiori al milione di
nuclei per cm, nell'aria inquinata delle zone altamente industrializzate. Circa
l'origine, i nuclei di
c. possono essere costituiti da ioni di sali
minerali provenienti dall'evaporazione di acque superficiali, oppure da minute
particelle di pulviscolo prodotte da processi di degradazione del suolo, o da
particelle costituite da ceneri vulcaniche o da polvere meteorica o prodotte da
fenomeni di combustione e contenute allora soprattutto nei fumi liberati da
processi industriali.