Reato commesso dal medico o dal veterinario o dal
farmacista, il quale, nell'esercizio professionale, riceva per sé o per
altri denaro o altra utilità, ovvero ne accetti la promessa, allo scopo
di favorire la diffusione di determinati prodotti medicinali a danno di altri
prodotti. Questa illecita forma di propaganda, contemplata dal testo unico delle
leggi sanitarie, è punita con l'ammenda o l'arresto e la sospensione
dall'esercizio professionale.