Sostanza in grado di reagire, a velocità
relativamente elevata, con ossigeno (o aria) per dare una reazione di
combustione, in grado di fornire calore usato nei vari casi in cui la
tecnologia lo richiede. Caratteristiche generali d'uso di un
c. sono:
essere disponibile in grande quantità; essere di prezzo relativamente
basso; non dare origine a sostanze tossiche o corrosive; bruciare in un tempo
abbastanza breve. Questi requisiti sono di sostanze, naturali e artificiali.
Secondo il loro stato di aggregazione queste sostanze combustibili si
classificano in
c. solidi, liquidi, gassosi: inoltre si distinguono in
naturali e
artificiali. Il pregio di un
c. può
dipendere da molti fattori ambientali; comunque sono senz'altro preferiti quelli
che forniscono molto calore per unità di peso, cioè hanno alto
potere calorifico. Inoltre conta la facilità di trasporto e
stoccaggio, la facilità di accensione e di regolazione della fiamma, la
natura dei prodotti di combustione, la semplicità dell'apparecchiatura in
cui questa può avvenire, la quantità di
ceneri prodotte
(cioè di residuo che si trova a fine combustione). Sotto questo punto di
vista sono molto favoriti i
c. gassosi per la loro grande facilità
d'impiego; i
c. liquidi però sono più facili da trasportare
e tenere in deposito; quelli solidi d'altronde si impongono in genere per il
loro basso prezzo. ║
C. solidi: sono naturali:
legno, torba,
ligniti, litantraci, antraciti. Sono artificiali:
carbone di legna, coke
di gas illuminante, coke metallurgico, semicoke. La loro composizione e il
loro potere calorifico sono raggruppati nella seguente tabella (in cui il potere
calorifico superiore è espresso in
kcal/kg):
Combustibile
|
C%
|
H%
|
(N, O)%
|
Potere calorifico
|
Legno
|
50÷54
|
6÷7
|
40÷44
|
4.000÷4.500
|
Torba
|
55÷60
|
5÷6.5
|
30÷40
|
5.000÷5.500
|
Ligniti
|
60÷75
|
4÷6
|
20÷35
|
4.500÷7.500
|
Litantraci
|
75÷93
|
4÷5
|
3÷18
|
7.500÷9.000
|
Antraciti
|
93÷95
|
2÷4
|
3÷3,5
|
8.000÷8.800
|
Carbone di legna
|
70÷80
|
5÷10
|
20÷30
|
7.500÷8.000
|
Coke
|
96÷97
|
0,3÷1
|
2÷2,5
|
6.500÷7.500
|
Semicoke
|
90÷95
|
1÷4
|
2÷6
|
6.000÷6.500
|
I
c. solidi presentano un basso costo, ma richiedono un'apparecchiatura di
dimensioni relativamente grandi per la combustione; la temperatura adiabatica
della fiamma è sempre non molto alta perché la loro combustione
avviene completamente solo con un forte eccesso d'aria. Sono costituiti, in
prevalenza da carbonio, che durante la combustione passa a CO
2. Anche
l'idrogeno dà un contributo al potere calorifico, ma più limitato.
In genere contengono zolfo, cosa non desiderata. Si è tentato di
semplificare l'apparato per la loro combustione polverizzandoli e alimentandoli
per trasporto pneumatico con l'aria di combustione, ad un bruciatore di
polverina di carbone analogo a quelli usati per la nafta. La cosa ha
avuto successo, ma è sempre meno pratica dell'uso di
c. liquidi o
gassosi. ║
C. liquidi: sono naturali:
petrolio e derivati;
sono artificiali:
alcool metilico, alcool etilico, benzolo. Sono tutti
costituiti prevalentemente da carbonio e idrogeno e hanno alto potere
calorifico. In genere il petrolio come tale si usa raramente, in quanto si
preferisce distillarlo e separarlo nelle varie frazioni a diverso punto di
ebollizione. Le frazioni a idrocarburi molto leggeri (2 ÷ 4 atomi di C)
vengono usate come GPL (gas petroliferi liquefatti, venduti in bombole) per
riscaldamento e anche per autotrazione; le frazioni leggere (5 ÷ 10 atomi
di C) sono usate come
benzine per autotrazione; quelle medie (10 ÷
15 atomi di C) come carburanti per motori Diesel; le frazioni immediatamente
superiori per alimentare motori a getto o per riscaldamento domestico; infine le
frazioni ancora più pesanti sono bruciate nelle industrie o sottoposte a
cracking. I
c. liquidi artificiali non hanno impiego, salvo rare
eccezioni, per il loro costo, che è molto più elevato. Si sono
impiegati e si impiegano tutt'ora per particolari carburanti. Il potere
calorifico superiore delle benzine e delle nafte si aggira sulle 10.000 ÷
11.000 kcal/kg; per l'alcool etilico sulle 7. 100 kcal/kg. ║
C.
gassosi: sono naturali: metano, GPL; sono artificiali:
idrogeno,
acetilene, gas illuminante, gas di aria, gas d'acqua, gas misto. Il metano
si ottiene dal sottosuolo mediante perforazioni; spesso è accompagnato da
petrolio. È un
c. altamente pregiato; il suo potere calorifico
è di 8.600 kcal/Nm
3; la presenza di omologhi superiori
può però elevarlo anche a 10.000. In Italia si ha una forte
produzione di metano, che è usato anche come prodotto di partenza per
sintesi organiche e inorganiche; tuttavia tale produzione non basta a supplire
la domanda, onde si immette, nella vastissima rete nazionale di
metanodotti, anche del metano importato. Solo recentemente, sono state
costruite navi in grado di trasportarlo liquido a circa -160°C. I GPL si
ottengono dalla distillazione del petrolio, onde si possono considerare sia
naturali che artificiali. L'idrogeno è un ottimo
c., in quanto la
sua combinazione con l'ossigeno produce acqua, e fornisce calore (una mole di
idrogeno pesa solo 2 g circa, e fornisce circa 60 kcal); tuttavia non si impiega
mai puro perché è un prodotto prezioso per sintesi chimica; si usa
invece mescolato ad altri gas. Esso costituisce una forte percentuale del gas
illuminante e del gas misto; da questi lo si potrebbe separare per uso chimico,
ma sono necessari impianti molto costosi. L'acetilene è un buon
c., ma anche per esso vale il discorso fatto per il metano; spesso anzi
si parte proprio da questo per ottenerla. Una sua applicazione preziosa come
c. è nella fiamma ossiacetilenica, che sostituisce la fiamma
ossidrica, dando anche una maggior temperatura adiabatica; il suo potere
calorifico giunge infatti a circa 14.000 kcal/Nm
3. Il gas illuminante
è prodotto come tale, per distillazione di fossili nella preparazione del
coke metallurgico. In genere viene distribuito dopo purificazione e diluizione
con gas d'acqua; prima di questa operazione contiene circa H
2 52%,
CH
4 33%, CO 9,5%, C
2H
6 3%, oltre ad azoto
H
2S, ecc. Il potere calorifico è sulle 5.400
kcal/Nm
3. Il gas d'aria si ottiene facendo passare una corrente
d'aria su un letto di carbone rovente; è composto prevalentemente di CO
(25 ÷ 30%); H
2 (2 ÷ 5%), con fortissime percentuali di gas
inerti fra cui N
2 (60 ÷ 70%); e CO
2 (4 ÷ 5%).
Esso è detto quindi gas povero per il suo basso potere calorifico (900
÷ 950 kcal/Nm
3). È usato solo nelle industrie. Il gas
d'acqua si ottiene invece facendo passare sul letto di carbone rovente una
corrente di vapore; esso contiene una forte percentuale di CO e H
2
onde raggiunge le 2.500 kcal/Nm
3. I gas inerti non superano il 10%.
Il gas misto ha una composizione intermedia fra le due precedenti, in quanto
risulta dall'invio contemporaneo di aria e vapore d'acqua sul letto di carbone
rovente. È un buon gas per molti impieghi industriali. ║
C.
nucleari: nome dato a materiali costituiti da o contenenti nuclei atomici
pesanti, in grado di subire una
fissione, liberando energia sotto forma
di calore. Essi quindi non sono dei
c. nel senso tradizionale del termine
in quanto il calore non è prodotto da una reazione di ossidazione,
bensì dal solo materiale, senza bisogno di alcun comburente e senza
presenza di alcuna fiamma. Questo li rende la fonte di energia ideale in molti
campi, quali ad esempio la propulsione in ambienti privi di ossigeno
(sottomarini, in futuro molto probabilmente anche per missili); inoltre la
quantità di energia fornita anche da un solo chilogrammo di
c.
è enorme. Come contropartita, il loro prezzo - a pari potenza prodotta -
è ancora superiore a quello dei
c. tradizionali, soprattutto per
le difficoltà connesse alla lavorazione e utilizzazione, in quanto
occorrono apparecchiature molto costose perché costruite con impotenti
schermature. Un problema non ancora ben risolto è l'eliminazione dei
rifiuti radioattivi, in modo che non inquinino l'atmosfera, i mari o il suolo.
Uno dei metodi più usati consiste nel loro inglobamento in grandi masse
di cemento armato, che vengono calate sul fondo marino in località ben
precise. Si comprende subito che tale metodo non è pratico; il problema
dell'eliminazione dei rifiuti diviene più semplice nei reattori
autofertilizzanti (V. OLTRE), in quanto i
prodotti della reazione possono essere recuperati e riutilizzati. Potenzialmente
ogni nucleo atomico pesante può essere considerato un
c. nucleare,
ma solo alcuni possono essere utilizzati praticamente. Infatti sono responsabili
della fissione i neutroni presenti all'interno della massa di
c.,
generati da decadimento spontaneo di alcuni
nuclidi (cioè
isotopi) o da
bombardamento dall'esterno. Alcuni nuclei, colpiti
da un neutrone, si disintegrano con emissione di altri neutroni e di energia, e
fanno quindi proseguire la reazione (che tende anzi a diventare a
catena,
cioè esplosiva), ma altri catturano neutroni senza subire fissione e
senza emetterne altri, portandosi alla stabilità energetica mediante
emissione in un
quanto 
. Un
c. deve essere una miscela dei
due tipi di nuclei in quanto il primo tipo da solo darebbe luogo ad una
esplosione (per innesco di una
reazione a catena) non appena la massa di
c. raggiunge un certo valore, mentre il secondo tipo da solo è
inerte; in miscela esso serve a ridurre la concentrazione dei neutroni presenti,
in modo da realizzare l'
autosostentamento (cioè numero dei
neutroni prodotti uguale al numero di quelli catturati) del reattore.
Solitamente una quantità notevole di neutroni sono assorbiti anche dalle
barre moderatrici (in In, Be, Cd, ecc.) che servono per il controllo
della potenza emessa (infatti assorbono neutroni, e mediante esse si può
variare la velocità con cui il
c. reagisce, cioè la potenza
emessa) e delle pareti del reattore. I nuclei che subiscono fissione ad opera di
neutroni sono solo tre. U 233, U 235, Pu 239 (ove i numeri indicano la massa
atomica del
nuclide di uranio o plutonio). Fra questi, solo il
235U esiste in natura, ma non allo stato puro, bensì mescolato
allo
238U in proporzione 1:140 nei suoi minerali. I primi impianti di
c. nucleari erano costituiti principalmente da giganteschi
arricchitori, cioè apparati nei quali, con vari metodi (ad esempio
per diffusione multipla in fase gas del fluoruro di uranio), si arricchiva la
miscela naturale di uranio nell'isotopo 235 fino ad una percentuale utile per
l'impiego come
c. Si noti che la separazione
235U dal
238U non può essere fatta per via chimica, in quanto i due
nuclei sono isotopi, cioè chimicamente identici; anche una separazione
fisica basata sulla differenza di massa è difficile, in quanto tale
differenza è di sole 3 unità di massa su 235; se poi si passa
all'esafluoruro tale differenza diventa di 3 unità su 349! Lo
235U e il
239Pu sono ottenuti artificialmente per
bombardamento di
232Th e
238U con neutroni. Si possono
quindi costruire dei reattori nucleari
autofertilizzanti, nei quali si
carica dello
235U mescolato a
nuclei fertili
(
232Th,
238U); questi vengono convertiti a nuclei fissili,
sono recuperati dal
c. esaurito, e possono essere usati per alimentare un
altro reattore; cioè consente un notevole risparmio. Si prevede, data la
carenza di minerali di U e la bassa percentuale di
235U in essi, che
questi reattori avranno grandissimo sviluppo in futuro. Nei reattori attualmente
in funzione il
c. è caricato sotto forma di pasticche o barre
sottili, contenute in tubi di metallo opportuno. Il consumo di
c.
è sempre molto basso. Un reattore all'uranio naturale arricchito consuma
circa 60 kg/anno di
c. per Megawatt (milione di watt) di potenza
installata. Si noti però che, benché il costo medio dell'uranio
naturale sia relativamente contenuto, l'operazione di purificazione e di
arricchimento rende il prezzo del
c. molto più alto. Per questo
motivo e per la complessità delle centrali nucleari (che richiedono
fortissimi investimenti), il prezzo dell'energia elettrica prodotta da questi
c. non è ancora competitivo con quello dell'energia prodotta per
via idroelettrica o termoelettrica mediante i
c. tradizionali,
benché si preveda che lo possa diventare nel giro di 15 ÷ 20
anni.
COMPOSIZIONE DEI PRINCIPALI
COMBUSTIBILI
|
Nome
|
Composizione
|
Stato
|
Densità (kg/mc) in
mucchio o a =°C e 1 atm
|
Carboni Coke Torbe-ligniti Legnami Carbone di legna Petrolio Nafte
e oli
pesanti Catrame Cherosene Gasolio Benzina Alcool Gas
naturale Gas
illuminante Gas
d'altoforno Gas
d'acqua Gas
d'aria
|
carbonio+mat.volat.+ceneri carbonio+ceneri carbonio+mat.volat.+ceneri carbonio+mat.volat.+ceneri
carbonio+mat.volat.+ceneri miscela
idrocarburi
miscela
idrocarburi miscela
idrocarburi miscela
idrocarburi miscela
idrocarburi miscela
idrocarburi alcool
etilico metano+idrocarburi idrogeno+metano ossido di carbonio+azoto idrog.+ossido di carbonio ossido di carbonio+azoto
|
solido solido solido solido
solido liquido
liquido liquido liquido liquido liquido liquido gassoso gassoso gassoso gassoso gassoso
|
720 ÷
870 360 ÷
470 325 ÷
700 320 ÷
420
150 ÷
220 770 ÷
830
910 ÷
970 1050 ÷
1150 790 880 720
÷
78 795 0,78 0,64 1,1
÷ 1,3 0,5 ÷
0,7 1,0 ÷ 1,3
|
PRINCIPALI COMBUSTIBILI
|
|
Combustibili
solidi
|
Combustibili
liquidi
|
Combustibili
gassosi
|
NATURALI
|
Carboni fossili, legna, resti
bituminosi
|
Petrolio, bitume asfaltico, sabbie
bituminose
|
Gas naturali
|
ARTIFICIALI
|
Coke, carbone di legna, propellenti
solidi
|
Frazioni e derivati petroliferi: olio
combustibile, cherosene, benzina, propellenti liquidi
|
Gas di cokeria, gas di gasogeno, gas
d'acqua, gas d'altoforno, ecc.
|