(dal greco
kóma: sonno). Med. - Condizione
morbosa caratterizzata da perdita assoluta della coscienza e della
sensibilità, mentre permangono attive le funzioni vegetative
(circolazione, respirazione, ecc.). La genesi del
c., non ancora
perfettamente conosciuta, è legata a profonde modificazioni dei
meccanismi di ricambio cellulare, in particolare del tessuto nervoso, con
conseguente carenza di ossigeno e alterazioni nel metabolismo del glucosio e del
potassio. Le cause più frequenti sono rappresentate da trauma cranico,
tumore cerebrale, uremia, diabete, emorragia cerebrale, avvelenamento da
sostanze tossiche. Se insorto come complicazione di alcune gravi malattie, il
c. rappresenta spesso la fase terminale del processo morboso; in altri
casi, invece, esso può regredire, sia spontaneamente sia con l'aiuto di
una opportuna terapia.