Med. - Malattia infettiva ed epidemica. In genere si indica
con questo nome il
c. asiatico dovuto all'azione del
vibrione
colerigeno (
Vibrio cholerae), identificato da Robert Koch nel 1882 e
da lui chiamato
bacillo virgola per la sua caratteristica forma a
bastoncino curvo, con una delle estremità ciliata. Una varietà
meno grave di
c., che si riscontra talvolta in Europa, si indica col nome
di
cholera nostras. In Italia il
c. è comparso più
volte, dal 1832 al 1910-11. Nell'estate del 1973 un'epidemia, scoppiata a
Napoli, fece registrare numerosi casi mortali. L'agente dell'infezione vegeta
specialmente nell'umido e non resiste all'essiccamento; prolifera alle
temperature basse, muore a 80°C. Il
c. si trasmette principalmente
con le acque e con gli alimenti (in particolare mitili e altri frutti di mare)
contaminati dalle feci dei malati. Molte epidemie sono state determinate dalla
contaminazione delle acque di fiume, in cui erano stati lavati indumenti di
colerosi. Il bacillo rimane in incubazione per un tempo che varia da poche ore a
quattro o cinque giorni; dopo di che si verifica il primo sintomo premonitore,
consistente in una diarrea ostinata. Le scariche diarroiche inizialmente sono
poltacee e miste a bile, poi si fanno via via più liquide e bianchicce,
assumendo l'aspetto caratteristico dell'acqua di riso; sono presenti fiocchi di
muco, lembi di epitelio disquamato e vibrioni in gran numero; in alcuni casi si
possono osservare tracce di sangue. Qualche tempo dopo le prime scariche
diarroiche, si presenta il vomito, con cui il paziente emette prima gli alimenti
ingeriti e poi un liquido unito, in alcuni casi, a sangue e bile; la sete
è intensa e talora accompagnata da singhiozzo. La respirazione è
difficile, la voce rauca, la pelle fredda e cianotica; si manifestano crampi
dolorosi all'addome, ai polpacci e alle braccia. La temperatura, misurata sotto
l'ascella, è inferiore ai 37°; quella rettale, invece,
considerevolmente superiore. Tutti questi sintomi si susseguono con grande
rapidità, cosicché ben presto si osserva il quadro morboso sopra
descritto, che prende il nome di
stato algido. Quando il paziente
è arrivato a questo stadio, o il suo organismo reagisce, portandolo alla
guarigione, oppure precipita rapidamente nello stato comatoso, che lo porta alla
morte entro 12-36 ore dall'attacco. La profilassi consiste nell'isolare il
coleroso, nella sterilizzazione della biancheria e dell'ambiente, durante e dopo
la malattia. La vaccinazione anticolerica, che è risultata un ottimo
mezzo profilattico, rende immuni soltanto per un periodo di tre-quattro mesi;
cosicché, in caso di pericolo, bisogna rinnovarla. Il
c. asiatico
in genere uccide il 50% dei colpiti. ║
C. infantile: detto anche
catarro intestinale infantile acutissimo o gastroenterite acuta infantile,
è una forma intestinale che ha grande rassomiglianza con il
c.
asiatico. La sua eziologia non è ancora esattamente nota; comunque non
è determinato dall'azione di un germe patogeno specifico. La malattia si
può osservare, nella sua forma tipica, nei Paesi caldi, e può
portare rapidamente alla morte. Non mancano tuttavia forme lievi e
benigne.