Bot. - Stato anormale delle piante verdi, per cui i
cloroplasti presentano una colorazione tendente al giallo, in seguito alla
distruzione della clorofilla. • Med. - Malattia,
nota fin dai tempi antichissimi, che si riscontra di regola nella donna,
all'età della pubertà. Nelle forme acute, si riscontra languore,
stanchezza, nausea, respiro affannoso, vertigini, costipazione, palpitazione,
mal di testa, svenimenti, rumori alle orecchie, macchie innanzi agli occhi,
dispepsie. Spesso si osserva diminuzione del periodico lusso mestruale, mentre
in altri casi se ne riscontra, invece, grande abbondanza. Talvolta, ma
raramente, si sono verificati casi in cui la
c. ha procurato trombosi;
quando l'arteria interessata è una della retina o una cerebrale, si
può verificare paralisi e cecità. Il coagulo è determinato
dal fatto che si ha una notevole diminuzione dell'emoglobina, di fronte a
diminuzione, molto meno sensibile, del numero dei globuli rossi. La malattia, un
tempo comunissima, è oggi molto rara. La cura consiste in preparati di
ferro, arsenico, opoterapia ovarica.