Città in provincia di Roma, nella Maremma laziale, a
Nord di capo Linaro. Il porto, uno dei più attivi del Tirreno, funge da
scalo mercantile di Roma e accentra le comunicazioni tra l'Italia centrale e la
Sardegna con un movimento di oltre un milione di passeggeri annui (nel 1974).
Notevole l'attività delle industrie alimentari, edili, metalmeccaniche,
petrolchimiche e del cemento (nei dintorni). Quasi completamente distrutta dai
bombardamenti della seconda guerra mondiale, la città presenta un aspetto
assai moderno e dal 1967 è unita a Roma da un'autostrada. Fra i monumenti
di maggior rilievo: il forte, detto Forte Michelangelo, iniziato nel 1508, a
difesa del porto sui disegni del Bramante. Vi lavorarono Antonio di Sangallo il
Giovane, Giuliano Lero e Michelangelo che, secondo la tradizione, avrebbe
diretto la fase conclusiva dei lavori; un'elegante fontana di Luigi Vanvitelli;
in parte conservata la cinta muraria eretta da Urbano VIII; interessanti le
raccolte del museo civico. 51.568 ab. CAP 00053.
• St. - L'antica
Centumcellae sorse come
porto artificiale nel 166 d.C. per volontà di Traiano, forse su disegno
di Apollodoro e dovette il nome al gran numero di magazzini (
cellae) di
cui era fornita. Durante l'impero fu uno dei centri commerciali più
attivi dell'Italia. Nel 528 subì l'assedio di Totila e dieci anni dopo
passò ai Bizantini.