(dal greco
kustis: vescica). Med. - Processo
infiammatorio della mucosa che riveste la vescica urinaria, che può
presentarsi indipendentemente dall'età e dal sesso. Generalmente è
determinata dall'azione di alcuni batteri (come il
bacillus coli, il
gonococco, lo streptococco piogeno aureo o albo, ecc.) oppure da sostanze
chimiche irritanti, come le cantaridi o l'abuso di vescicanti, o da stimoli
fisici, quali le terapie radianti. Un'altra causa può essere un
impedimento al libero deflusso dell'urina (per esempio un calcolo o un aumento
di volume della prostata), che va quindi incontro alla decomposizione
ammoniacale, irritando le pareti mucose. La
c. può presentarsi in
forma
acuta e in forma
cronica. Nella prima, sono sintomi
caratteristici brividi e febbre, che possono variare d'intensità in
rapporto alla violenza dell'infezione, accompagnati da una minzione molto
frequente e dolorosa principalmente nella regione vescicale, con irradiazione ai
testicoli, al perineo e ai lombi. L'urina è torbida, e contiene sangue
nelle forme emorragiche. Nella forma
cronica si verificano gli stessi
sintomi locali dell'acuta, ma in misura e violenza attenuate. L'aspetto torbido
dell'urina è costante, mentre la presenza di sangue è molto rara.
Si può riscontrare inoltre emissione di pus, sicché l'ultima parte
dell'urina spesso è densa e cremosa. La diagnosi prevede in genere
un'esame colturale delle urine o un'urografia; in caso di persistenza di dolori,
si deve ricorrere all'indagine endoscopica effettuata in anestesia
generale.