Termine di origine greca (aspetto d'edera) rappresentante
una curva algebrica del terzo ordine che si può studiare semplicemente
con le leggi classiche della geometria analitica. Questa curva fu definita per
primo dal greco Diocle che se ne servì al fine di risolvere il problema
della duplicazione del cubo. Il luogo geometrico si studia così:
consideriamo un sistema di assi cartesiani x, y,
(V. FIGURA) data una circonferenza di diametro a,
tangente all'asse delle ordinate nell'origine, (quindi col centro sull'asse
delle ascisse); portata una tangente t alla circonferenza parallela all'asse
delle ordinate, consideriamo una semiretta r uscente dall'origine del sistema di
assi considerato. Tale semiretta incontra la circonferenza e la tangente t
rispettivamente nei punti H e K e forma con l'asse delle ascisse
x un
angolo

. Dato che
il segmento HK, dato un certo angolo, misura sempre la distanza fra la
circonferenza e la tangente t. è sempre possibile prendere un segmento
OP, sulla semiretta r a partire dall'origine degli assi, uguale ad HK; al
variare di

varieranno
in corrispondenza biunivoca i segmenti OP e HK. Dando ora all'angolo

un campo
di variazione da 0 a

/2 e da 0 a -

/2 il luogo dei punti descritto dal punto P
sul piano darà luogo ad una curva che è appunto la
c.
Analizzando la curva si vede che essa è: simmetrica al variare
dell'angolo da 0 a

/2 e da 0 a -

/2, asintotica alla tangente t all'infinito
positivo al tendere di

a +

/2 e asintotica alla stessa tangente
all'infinito negativo al tendere di

a -

/2, è sempre compresa nell'intervallo
di ascissa OT, cioè la sua ascissa massima è al limite uguale al
diametro a della circonferenza. Inoltre dato che OP = HK anche OP = OK
− OH, ma nel triangolo OHT che è
rettangolo, poiché la sua ipotenusa è il diametro, e il punto H
varia sulla circonferenza, si ha pure: OH = a cos

, per cui OP = OK
− OH =

allora risulta x = OP

;
essendo

, la
x diventerà

che è un'equazione del
terzo ordine, risolvendo tale equazione rispetto ad y si ottiene la formula che
esprime la
c. in termini di coordinate cartesiane; tale formula
è: