Fascia di stoffa o di cuoio che si cinge alla vita per
stringere le vesti; presso molti popoli antichi era un segno di grado e di
dignità. Anche presso di noi si conserva tale segno di distinzione, come
per es. la fascia degli ufficiali e dei diplomatici, quella dei sindaci, ecc.
• Mar. -
C. di salvataggio. Galleggiante
a ciambella o panciotto imbottito che sostiene a galla il naufrago che la
indossa. • Sport - Nella lotta, la
c.
è la mossa eseguita cingendo rapidamente con le braccia i fianchi
dell'avversario. Nella lotta giapponese (
jujitsu: presa dura, attacco o
judo: presa dolce, difesa), mossa equivalente alla
c., ma che si
può eseguire oltre che con le braccia, anche con le gambe; s'intende con
c. anche il titolo di categoria, che si divide in
c. bianca, gialla,
arancione, verde, blu, marrone e
nera. Quest'ultima
c. si
divide, a sua volta, in
dan o stelle (da una a dieci) che distinguono i
maestri secondo il grado di capacità. Nel judo, il titolo di
c.
è simbolico e segue una distinzione che si riferisce al peso, come per il
pugilato, mentre nel
ju-jitsu si riferisce al numero di mosse conosciute.
• St. -
C. di castità. Specie di
armatura formata da strisce di cuoio o a maglie di ferro, chiuse da una
serratura che consentiva alle donne di compiere le funzioni corporali ma
impediva la copula. Ebbe un limitato impiego nell'alto Medioevo.