(dall'arabo
sifr: zero). Ciascuno dei segni con cui si
rappresentano graficamente lo zero e i numeri dall'uno al nove secondo il
sistema diffuso dagli Arabi; sono detti perciò
c. arabe, mentre i
segni secondo l'uso romano (I, II, III, ecc.) si chiamano comunemente
numeri
romani; la loro introduzione avvenne in Italia nel XIII sec. ║ Numero
in generale. ║ Scrittura abbreviata, per lo più con le sole
iniziali accostate o intrecciate del nome e del cognome.
• Dir. internaz. - Scrittura segreta usata nei
dispacci diplomatici o militari, nelle attività di spionaggio, e che
consiste per lo più nell'adoperare i segni dell'alfabeto e altri segni
grafici con valore diverso dal normale, secondo un sistema convenzionale detto
chiave e spiegato in un apposito
cifrario
(V.) noto solamente agli interessati. Fra i
trattamenti privilegiati che uno stato è internazionalmente tenuto a
riservare agli organi diplomatici e consolari stranieri esistenti nel suo
territorio, vi è la possibilità da parte di tali organi di
comunicare in
c. con il proprio governo.
• Mus. - Le
c. vengono usate in vari
modi: per contrassegnare la battuta e, negli strumenti a corde e nel pianoforte,
per indicare la diteggiatura. Possono anche servire per sostituire le note e,
nel basso numerato, per annotare l'armonia.