Lo sport della bicicletta. Il
c. è sport
individuale e a squadre. Si distinguono prove su pista e su strada. Nelle corse
a squadre la mutua assistenza è necessaria tra i corridori raggruppati in
una compagine, ai fini del conseguimento della vittoria da parte del capitano e
dell'occasionale uomo di punta della squadra stessa. Ogni squadra ha un
direttore tecnico. Le squadre prendono generalmente il nome di una casa
industriale, che assume i corridori all'inizio della stagione ciclistica e mette
a loro disposizione i mezzi e i tecnici federali. L'importanza della
collaborazione di squadra si manifesta nei giri a tappe, che comprendono un
percorso di gara suddiviso a tappe, ognuna delle quali dà luogo alla
classifica dei vari concorrenti secondo l'ordine di arrivo; la somma dei tempi
ottenuti nelle diverse tappe da ciascun corridore dà origine alla
classifica generale. Attualmente le corse su strada si dividono in quattro
categorie: a cronometro, a tappe, in linea e in circuito. Le specialità
più diffuse delle prove in pista sono: velocità, tandem,
chilometro con partenza da fermo, inseguimento individuale, inseguimento a
squadre (quattro corridori) e americana a coppie. Forme particolari di
c.
sono rappresentate dalle corse dietro motori (o mezzofondo) e dalle
ciclocampestri (o ciclocross). L'U.C.I. (Unione Ciclistica Internazionale),
fondata nel 1900 e nella quale sono confluite le varie federazioni nazionali,
presiede all'organizzazione della attività sportiva e stabilisce il
calendario internazionale delle competizioni; organizza inoltre, annualmente, i
vari campionati mondiali delle specialità, che si disputano ogni anno in
una località diversa. • St.
- La prima corsa ciclistica (su bicicli) si svolse nel 1868 a Parigi nel parco
di Saint-Cloud. Le gare ciclistiche assunsero però le caratteristiche
delle attuali corse su strada nel 1869. In Italia, la prima importante corsa su
strada fu, nel 1870, la Firenze-Pistoia; nel 1884 si disputò il primo
campionato italiano. Con l'avvento delle biciclette, intorno al 1891, si
abbandonarono le prove su bicicli e si organizzarono gare con il nuovo mezzo. E
proprio nel 1891 si disputò quella che possiamo definire la prima gara di
c. moderno, la "gran fondo" Parigi-Brest-Parigi, lunga ben 1200 km, e
vinta dal francese Charles Terront (questa corsa si disputò poi, ogni
dieci anni, fino al 1951). Nel 1892 nacquero altre due corse destinate a
diventare delle classiche del
c. internazionale: la Liegi-Bastogne-Liegi
e la Bordeaux-Parigi (ancora oggi è l'unica gara ad essere disputata in
parte dietro motori). L'anno seguente, il francese Henri Desgrange
stabilì, nel velodromo parigino di Buffalo, il primo primato dell'ora
(32,325 km), inaugurando così una specialità destinata a diventare
una delle più affascinanti di questo sport. Gli ultimi anni del secolo
videro la nascita di gare ancora oggi facenti parte del calendario
internazionale: la Parigi-Tours (1894) e la Parigi-Roubaix (1896); quest'ultima
è una corsa caratterizzata da lunghi tratti su
pavé. Nel
1903 nacque il Tour de France, nel 1905 si scorse la prima edizione del Giro di
Lombardia, mentre nel 1907 si disputò la prima edizione della
Milano-Sanremo. L'anno 1909 è fondamentale per la storia del
c.
italiano: si corse infatti il primo Giro d'Italia, vinto da Luigi Ganna. Al 1927
risale invece il primo campionato mondiale su strada dei professionisti,
disputato sul circuito tedesco del Nurburgring e vinto dall'italiano Alfredo
Binda. Straordinari campioni hanno da sempre caratterizzato la storia del
c. Se si considera l'evoluzione tecnico-organizzativa di questo sport e
soprattutto dei mezzi meccanici, è difficile stilare una probante
graduatoria dei più grandi campioni ciclistici; è però
doveroso ricordare i corridori che con le loro vittorie hanno caratterizzato le
diverse epoche del
c., infiammando la passione e dividendosi il tifo dei
numerosissimi appassionati di questo sport. Le imprese dei francesi C. Terront,
H. Desgrange, M. Carin, Petit-Breton e O. Lapize, del lussemburghese F. Faber,
degli italiani G. Gerbi e L. Ganna, del belga P. Thys, caratterizzarono l'epoca
iniziale del
c., dagli esordi alla prima guerra mondiale. Nel periodo
compreso tra le due guerre si affermarono campioni come Girardengo, Belloni,
Bottecchia, Binda, Maes, Magne, Leducq. Nel 1936 vinse il Giro d'Italia Gino
Bartali, un campione destinato a divenire il protagonista assoluto degli anni
che precedettero la seconda guerra mondiale. Diede vita, nel dopoguerra, ad uno
dei più appassionati duelli sportivi con l'altro grandissimo campione del
c. italiano e mondiale: Fausto Coppi. Il periodo che va dagli anni Trenta
alla metà degli anni Cinquanta fu certamente "l'età d'oro" del
c., per la presenza, mai così numerosa in altre epoche, di
grandissimi campioni. Su tutti, comunque, spiccano i nomi di Coppi e Bartali,
capaci di esaltare e dividere sportivamente gli italiani come non mai. A loro va
il grosso merito di aver portato il
c. a livelli di popolarità mai
raggiunta in altre epoche. Sempre in questi anni si segnalarono: Van
Staenbergen, Kubler, Magni, Koblet, Bobet, Gaul, Bahamontes. La prima
metà degli anni Sessanta conobbe le vittorie di J. Anquetil, mentre in
Italia la passione sportiva si riaccese per le vittorie di F. Gimondi. Fino alla
metà degli anni Settanta quest'ultimo divenne il più valido
antagonista di quello che si può considerare uno dei più grandi
corridori di tutti i tempi: Eddy Merckx, autentico dominatore del periodo
1967-1974. Gli anni Sessanta videro anche un buon momento del
c. su pista
italiano, soprattutto grazie alle vittorie di A. Maspes (uno dei più
grandi velocisti di tutti i tempi), Faggin, Gaiardoni, Messina, Bianchetto. Tra
i grandi campioni di pista del passato vanno ricordati i nomi di Michard,
Moeskops, Scherens, Richter e, più tardi, di Van Vliet, Derksen e
Plattner. Ritornando al
c. su strada, agli anni '80 appartengono le
vittorie di campioni quali Bernard Hinault, Roger De Vlaeminck, Giuseppe Saronni
e Francesco Moser. Proprio quest'ultimo nel 1984 fu protagonista di
una straordinaria impresa, il cui valore aumenta se si pensa alla sua non
più giovanissima età: il 21 gennaio, sulla pista di Città
del Messico, Moser migliorò infatti il primato ciclistico dell'ora
(stabilito l'ultima volta da E. Merckx nel 1972), portando il record a 51,151
km/h. Fu il primo uomo a varcare la soglia dei 50 km all'ora. Questa
incredibile impresa fu realizzata con una bicicletta particolare,
leggerissima e con ruote piene, dotata di una tecnologia molto avanzata e creata
a misura d'uomo e di record. Con il primato di Moser si aprì una
nuova era per il
c. Il
c., sport tipicamente italiano,
registrò in seguito un tale successo di pubblico da diventare
spettacolare addirittura negli Stati Uniti. Ecco una breve rassegna delle annate
ciclistiche dall'86 all'88. La stagione 1986 si concluse con il ritiro
del campione bretone Bernard Hinault. Il Giro d'Italia (69°) registrò
vincitrice una tripletta tutta italiana: Visentini, Saronni, Moser. Il Tour de
France (73°) vide realizzarsi un evento storico: fu infatti un
americano a vincerlo: G. Lemond. Personaggio dell'anno fu invece Kelly,
riconfermato campione più completo dal trofeo "Superprestige". Ottimi i
risultati degli italiani anche ai mondiali di Colorado Springs: Moreno Argentin
conquistò la maglia iridata della strada professionisti. Moser, al
Vigorelli di Milano, stabilì ancora il record dell'ora: 49,802 km/h. Il
1987 fu l'anno di Stephen Roche, irlandese, vincitore del 70°
Giro d'Italia, del Tour de France (74°) come del mondiale su strada. A
Mosca Moser non riuscì a battere il record dell'ora detenuto dal
sovietico Ekimov (km/h 49,672). Il 17 novembre 1987 scomparse Jacques Anquetil,
grande campione francese più volte vincitore del Giro d'Italia e del Tour
de France. Maurizio Fondriest, trentino come Moser, vinse la maglia di campione
del mondo 1988. Fu l'anno dell'addio di Moser, che regalò
al ciclismo un'altra straordinaria impresa, stabilendo il suo terzo record
dell'ora (50,644 km/h). Fu ancora un americano a vincere il 71° Giro
d'Italia: A. Hampsten; mentre fu uno spagnolo ad arrivare primo al
75° Tour de France. La stagione 1989 venne dominata dall'americano
Greg Lemond, che, tornato ai vertici dopo due stagioni molto sfortunate,
vinse il Tour de France e il titolo mondiale di Chambéry. Stagione
nettamente sfavorevole per gli italiani nelle gare su strada, mentre
ottennero ottimi risultati nelle gare su pista: Claudio Golinelli ottenne il
successo nella prestigiosa doppietta Keirim e velocità, mentre Renosto
conquistò un altro titolo mondiale negli stayers professionisti. Nel 1990 gli
italiani ritrovarono il successo su strada con Gianni Bugno, vincitore al
Giro d'Italia e alla Milano-Sanremo, e con Sandro Chiappucci che perse il
Tour de France per pochi secondi dietro l'americano Lemond, dopo aver indossato
la maglia gialla per più giorni. Il quinquennio 1991-95 fu dominato
dallo spagnolo M. Indurain, che si aggiudicò cinque Tour de
France e due Giri d'Italia. L'epoca successiva, dopo la doppietta
di Marco Pantani del 1998 (Tour e Giro d'Italia), vide in primo piano le sette
vittorie consecutive al Tour de France dello statunitense Lance Armstrong (1999-2005), mentre
al Giro d'Italia si affermavano in successione gli italiani Gotti (1999), Garzelli (2000),
Simoni (2001), Savoldelli (2002), ancora Simoni (2003), Cunego (2004) e ancora
Savoldelli (2005). L'annata 2006 vide invece le vittorie dello spagnolo Oscar Pereiro al Tour
(dopo che lo statunitense Floyd Landis, classificatosi al primo posto, era stato
squalificato perché positivo all'antidoping) e quella dell'italiano Ivan Basso al Giro
d'Italia. Ancora un italiano, Paolo Bettini, si affermò nello stesso anno ai
Campionati del Mondo di Salisburgo (l'ultima vittoria italiana del titolo iridato
era stata quella di Mario Cipollini nel 2002). Il biennio 2007-08 fu segnato dai trionfi
dell'emergente Alberto Contador. Il ciclista iberico vinse nel 2007 il Tour de France e
nel 2008 sia il Giro d'Italia che la Vuelta. L'edizione 2009 del Giro d'Italia, quella
del centenario, impreziosita dalla partecipazione dell'americano Lance Armstrong, fu vinta
dal russo Menchov.
VINCITORI DEL TOUR DE FRANCE
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1903 Garin (Francia) 1904 Cornet (Francia) 1905 Trousselier
(Francia) 1906 Pothier (Francia) 1907 Petit-Breton (Francia) 1908
Petit –Breton (Francia) 1909 Faber (Lussemburgo) 1910 Lapize
(Francia) 1911 Garrigou (Francia) 1912 Defraye (Belgio) 1913 Thys
(Belgio) 1914 Thys (Belgio) 1915 non disputato 1916 non
disputato 1917 non disputato 1918 non disputato 1919 Lambot
(Belgio) 1920 Thys (Belgio) 1921 Scieur (Belgio) 1922 Lambot
(Belgio) 1923 Pélissier (Francia) 1924 Bottecchia
(Italia) 1925 Bottecchia (Italia) 1926 Buysse (Belgio) 1927 Franz
(Lussemburgo) 1928 Franz (Lussemburgo) 1929 Dewaele (Belgio) 1930
Leducq (Francia) 1931 Magne (Francia) 1932 Leducq (Francia) 1933
Speicher (Francia) 1934 Magne (Francia) 1935 R. Maès (Belgio) 1936 R. Maès
(Belgio) 1937 Lapébie (Francia)
1938 Bartali (Italia) |
1939 S. Maès (Belgio) 1940 non
disputato 1941 non disputato 1942 non disputato 1943 non
disputato 1944 non disputato 1945 non disputato 1946 non
disputato 1947 Robic (Francia) 1948 Bartali (Italia) 1949 Coppi
(Italia) 1950 Kubler (Svizzera) 1951 Koblet (Svizzera) 1952 Coppi
(Italia) 1953 Bobet (Francia) 1954 Bobet (Francia) 1955 Bobet
(Francia) 1956 Walkowiak (Francia) 1957 Anquetil (Francia) 1958
Gaul (Lussemburgo) 1959 Bahamontes (Spagna) 1960 Nencini
(Italia) 1961 Anquetil (Francia) 1962 Anquetil (Francia) 1963
Anquetil (Francia) 1964 Anquetil (Francia) 1965 Gimondi
(Italia) 1966 Aimar (Francia) 1967 Pingeon (Francia) 1968 Janssen
(Olanda) 1969 Merckx (Belgio) 1970 Merckx (Belgio) 1971 Merckx
(Belgio) 1972 Merckx (Belgio)
1973 Ocaña (Spagna) 1974
Merckx (Belgio) |
1975 Thévenet (Francia) 1976 Van Impe
(Belgio) 1977 Thévenet (Francia) 1978 Hinault
(Francia) 1979 Hinault (Francia) 1980 Zoetemelk (Olanda) 1981
Hinault (Francia) 1982 Hinault (Francia) 1983 Fignon
(Francia) 1984 Fignon (Francia) 1985 Hinault (Francia) 1986
Lemond (USA) 1987 Roche (Irlanda) 1988 Delgado (Spagna) 1989
Lemond (USA) 1990 Lemond (USA) 1991 Indurain (Spagna) 1992
Indurain (Spagna) 1993 Indurain (Spagna) 1994 Indurain
(Spagna) 1995 Indurain (Spagna) 1996 Riis (Danimarca) 1997
Ullrich (Germania) 1998 Pantani (Italia) 1999 Armstrong
(USA) 2000 Armstrong (USA) 2001 Armstrong (USA) 2002
Armstrong (USA) 2003 Armstrong (USA) 2004 Armstrong (USA) 2005 Armstrong (USA) 2006 Pereiro (Spagna)
2007 Contador (Spagna)
2008 Sastre (Spagna)
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VINCITORI DEL GIRO D'ITALIA
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1909 Ganna (Italia) 1910 Galetti (Italia) 1911 Galetti
(Italia) 1912 Atala (a squadre) 1913 Oriani (Italia) 1914
Calzolari (Italia) 1915 non disputato 1916 non disputato 1917 non
disputato 1918 non disputato 1919 Girardengo (Italia) 1920
Belloni (Italia) 1921 Brunero (Italia) 1922 Brunero (Italia) 1923
Girardengo (Italia) 1924 Enrici (Italia) 1925 Binda (Italia) 1926
Brunero (Italia) 1927 Binda (Italia) 1928 Binda (Italia) 1929
Binda (Italia) 1930 Marchisio (Italia) 1931 Camusso (Italia) 1932
Pesenti (Italia) 1933 Binda (Italia) 1934 Guerra (Italia) 1935
Bergamaschi (Italia) 1936 Bartali (Italia) 1937 Bartali
(Italia) 1938 Valetti (Italia) 1939 Valetti (Italia) 1940 Coppi (Italia)
1941 non disputato
1942 non
disputato |
1943 non disputato 1944 non disputato 1945 non
disputato 1946 Bartali (Italia) 1947 Coppi (Italia) 1948 Magni
(Italia) 1949 Coppi (Italia) 1950 Koblet (Svizzera) 1951 Magni
(Italia) 1952 Coppi (Italia) 1953 Coppi (Italia) 1954 Clerici
(Svizzera) 1955 Magni (Italia) 1956 Gaul (Lussemburgo) 1957
Nencini (Italia) 1958 Baldini (Italia) 1959 Gaul
(Lussemburgo) 1960 Anquetil (Francia) 1961 Pambianco
(Italia) 1962 Balmamion (Italia) 1963 Balmamion (Italia) 1964
Anquetil (Francia) 1965 Adorni (Italia) 1966 Motta (Italia) 1967
Gimondi (Italia) 1968 Merckx (Belgio) 1969 Gimondi (Italia) 1970
Merckx (Belgio) 1971 Petterson (Svezia) 1972 Merckx (Belgio) 1973 Merckx
(Belgio) 1974 Merckx (Belgio)
1975 Bertoglio (Italia) 1976
Gimondi (Italia) |
1977 Pollentier (Belgio) 1978 De Muynck
(Belgio) 1979 Saronni (Italia) 1980 Hinault (Francia) 1981
Battaglin 1982 Hinault (Francia) 1983 Saronni (Italia) 1984 Moser
(Italia) 1985 Hinault (Francia) 1986 Visentini (Italia) 1987
Roche (Irlanda) 1988 Hampsten (USA) 1989 Fignon (Francia) 1990
Bugno (Italia) 1991 Chioccioli (Italia) 1992 Indurain
(Spagna) 1993 Indurain (Spagna) 1994 Berzin (Russia) 1995
Rominger (Svizzera) 1996 Tonkov (Russia) 1997 Gotti (Italia) 1998
Pantani (Italia) 1999 Gotti (Italia) 2000 Garzelli (Italia) 2001
Simoni (Italia) 2002 Savoldelli (Italia) 2003 Simoni (Italia)
2004 Cunego (Italia) 2005 Savoldelli (Italia) 2006 Basso (Italia)
2007 Di Luca (Italia)
2008 Contador (Spagna)
2009 Menchov (Russia) |
Una fase del Giro d'Italia 1994
"Ciclismo: le origini" di Rino Negri