Med. - Branca della medicina che studia quelle malattie la
cui terapia prevede interventi manuali o strumentali. La
c. affonda le
sue radici in tempi remoti: lo testimoniano i numerosi crani trapanati
dell'età della pietra, trovati soprattutto in Francia, il papiro scoperto
in Egitto (
Papyrus Edwin Smith) che reca notizie sullo stato di progresso
della
c. nel II sec. a.C. Ippocrate (IV sec. a.C.), fondatore della
medicina scientifica, ha lasciato numerosi scritti (
Corpus Hippocraticum)
sul modo di operare la riduzione delle articolazioni, l'apertura del cranio,
l'apertura del torace in caso di versamenti purulenti, ecc. In epoca
alessandrina gli studi di anatomia favorirono lo sviluppo della
c., le
cui tradizioni divennero patrimonio della medicina romana, con l'opera di Celso
e Galeno (I sec. d.C.), e di quella araba con gli studi di Abulcasis di Cordova
(X sec.). Subordinata, come le altre scienze, alla regola agostiniana della
reductio artium ad theologiam dominante nell'Alto Medioevo, la
c.
viene rinnovata in Italia dalla scuola salernitana (secc. IX-XII), nella quale
si formò Ruggero di Frugardo. La sua
Chirurgia, redatta dal suo
discepolo Guido d'Arezzo, improntò la
c. europea fino al XVI sec.,
quando furono istituite le prime cattedre universitarie di
c. Nei secoli
successivi, grazie all'apporto degli studi di anatomia e fisiologia (Leonardo,
Falloppio, Harvey), la scienza chirurgica trovò il suo sviluppo: il
medico Desault fondò in Francia la prima clinica chirurgica, Petit, Pott,
Scarpa e Monteggia diedero vita alla patologia chirurgica. La scoperta, alla
fine del XVIII sec., di sostanze anestetizzanti per eliminare il dolore
(protossido d'azoto e etere) e le loro successive applicazioni cliniche,
permisero alla
c. di compiere considerevoli passi in avanti. La tecnica
chirurgica si affermava pienamente come scienza tra la fine del XIX e il XX
sec., quando con l'asepsi fu possibile eliminare ogni tipo di germe infettivo e
quindi condurre asetticamente l'intervento chirurgico e sterilizzare
preventivamente tutto il materiale utilizzato nel campo operatorio. Nella prima
metà del XX sec. il perfezionamento delle tecniche di emostasi che apriva
la strada alla pratica della trasfusione sanguigna e la scoperta degli
antibiotici offrivano ulteriori progressi alla
c. Furono quindi
realizzati in Italia i primi interventi particolari, come l'operazione
dell'ernia inguinale e il taglio cesareo, e in seguito quelli delicatissimi ai
polmoni, al cervello e al cuore. Nell'ultimo decennio i progressi tecnologici e
il perfezionamento di sofisticate attrezzature (rene artificiale, pacemaker,
bypass, respiratori automatici, macchine cuore-polmone) e di metodologie
diagnostiche (TAC, risonanza magnetica nucleare, ecografia, laserterapia,
chemioterapia, immunoterapia) hanno reso possibile una continua e sempre
migliore tecnica chirurgica che si avvale di unità operative sempre
più specializzate. In particolare, risulta rivoluzionaria la tecnica del
trapianto di organi come cuore, reni, pancreas, fegato, cornee, dove è
stato superato il problema del rigetto. ║
C. plastica: campo dalla
c. che si propone di migliorare la funzione e l'estetica di parti
difettose o mancanti. La
c. riparatrice si avvale per i suoi fini dei
trapianti di tessuto che vengono prelevati dal medesimo individuo, da individuo
della stessa specie, da individui di specie diversa.