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Cervello.

Anat. - Parte anteriore dell'encefalo, costituente il centro dell'attività nervosa e intellettuale. Nell'accezione comune, si usa spesso impropriamente il termine c. per indicare tutta la massa encefalica. Il c. ha forma ovoidale ed è munito di un grande asse, posto in senso antero-posteriore, lungo 17 cm nell'uomo e 16 cm nella donna; il diametro trasversale è di circa 13-14 cm e il diametro verticale di circa 12,5-13 cm. In genere il c. nell'uomo pesa più che nella donna. Il sistema nervoso si sviluppa nell'embrione da un tubo cavo formato da una membrana sottilissima; questo sviluppa in una prima fase, dall'estremità più alta, tre bulbi collegati, che costituiranno poi rispettivamente il c. anteriore, il c. medio e il c. posteriore. In un secondo momento, dal c. anteriore si svilupperanno delle escrescenze che costituiranno i due emisferi cerebrali; il c. medio costituirà la regione talamica, con i corpi quadrigemelli; il c. posteriore, in gran parte, formerà il cervelletto e il ponte di Varolio, una parte piccolissima costituirà il bulbo o midollo allungato. Tutta la massa cerebrale - che si estende anteriormente fino a livello delle sopracciglia, lateralmente fino alla cavità delle orecchie e posteriormente fino all'estremità superiore del collo - è ricoperta da tre membrane: le meningi. La più interna prende il nome di pia madre e riveste accuratamente tutti i centri nervosi, seguendo strettamente tutte le pieghe e le circonvoluzioni cerebrali; la zona media è detta membrana aracnoide, perché sottile e delicata come una tela di ragno; la parte esterna, che prende il nome di dura madre, è spessa e robusta e aderisce perfettamente alla superficie interna del cranio. Tra le meningi scorre il liquido cefalo-rachidiano, che si trova anche nei ventricoli (piccole cavità che si riscontrano nella sostanza del c.); questo liquido ha varie funzioni, tra cui quella di evitare urti tra le varie parti della sostanza contenuta nella cavità cranica. Come tutte le parti dell'encefalo, anche il c. propriamente detto è costituito da sostanza bianca e sostanza grigia. La sostanza bianca è formata di fibre nervose che portano le sensazioni e gli impulsi nella sostanza grigia; quest'ultima è formata da vari tipi di cellule, che ricevono gli impulsi dall'estremità dei nervi, li modificano e li rimandano, ma possono anche produrre degli impulsi nervosi. La sostanza grigia si trova nella parte esterna del c. e costituisce la corteccia cerebrale; una piccola parte si trova anche nella parte interna del c., sotto forma dei cosiddetti nuclei di base. Una lunga e profonda scissura divide tutta la massa cerebrale in due emisferi simmetrici; tale scissura si arresta inferiormente alla base dove si trova il corpo calloso, lamina che tiene congiunti i due emisferi; il corpo calloso è formato di sostanza bianca. Il numero delle circonvoluzioni è vario, è in rapporto allo sviluppo intellettuale dell'individuo ed è differente secondo le razze. Esistono circonvoluzioni base, comuni a tutti gli uomini, in cui si sviluppano delle pieghe secondarie formanti altrettanti circonvoluzioni più piccole; nello stesso individuo tale numero si accresce col progredire dell'intelligenza. Queste circonvoluzioni più piccole non sono perfettamente simmetriche nei due emisferi, anzi spesso sono completamente asimmetriche; ciò è segno di sviluppo intellettuale accentuato. Negli idioti mancano le pieghe secondarie, e quelle di base sono poco accentuate. Ciascun emisfero cerebrale si divide in quattro regioni che hanno anche il nome generico di lobi e sono: la regione frontale; la regione occipitale, la parietale, e il lobo dell'insula. Oggi, mediante vari esperimenti e con il contributo dell'istologia, si sono potute determinare le funzioni specifiche delle varie regioni, ma non si è arrivati ancora a scoprirle tutte. Il lobo frontale occupa la parte anteriore del c. e accoglie e conserva le ultime conquiste mentali; ivi risiedono le altissime facoltà di coordinazione delle idee e dei giudizi; qualora si abbia una lesione o una qualsiasi offesa in questa regione, il paziente non dà segni gravi; soltanto sarà facilmente irritabile, muterà il suo carattere, sarà di sentimenti molto suscettibili, mostrerà di avere scarso dominio su se stesso. Nella regione posteriore del lobo frontale, quella che si trova innanzi alla scissura perpendicolare esterna detta scissura di Rolando, si trovano le aree motrici, che sono costituite da cellule che, mediante i loro stimoli, provocano i movimenti nella parte del corpo opposta a quella che esse occupano nella corteccia cerebrale. Quando si ha offesa alle aree motrici, si riscontra paralisi in quella parte del corpo che corrisponde a un dato centro dell'area. Le impressioni dei sensi, provenienti dal corpo, sono registrate in quella porzione di corteccia cerebrale sita posteriormente alla scissura di Rolando; vi si trovano i centri nervosi che corrispondono alla funzione visiva. Le impressioni dell'udito vengono raccolte nelle circonvoluzioni della parte temporale; le sensazioni dell'olfatto vengono raccolte nella parte anteriore e inferiore della superficie del c., mentre si ritiene che le sensazioni del gusto si raccolgano in prossimità del lobo temporale; la sensazione tattile è localizzata nei centri inferiori o nel talamo ottico, in cui si trovano anche gli impulsi dell'emozione. Il c. è alimentato da quattro grossi tronchi arteriosi: anteriormente le due carotidi interne e posteriormente le due vertebrali; da queste arterie si dipartono varie branche, che si anastomizzano in modo da formare un circuito chiuso, che assicura la vascolarizzazione del c., detto triangolo di Willis. Due sistemi arteriosi partono da questo poligono: uno va alle circonvoluzioni, l'altro ai nuclei centrali. Alla circolazione arteriosa del c. partecipano anche le arterie dei ventricoli e della base. La circolazione venosa è formata da vene di volume maggiore di quello delle arterie: da queste vene decorrono preferibilmente sulla superficie esterna delle circonvoluzioni. Oltre alle vene delle circonvoluzioni, abbiamo le vene profonde e quelle della base; queste ultime formano un poligono parallelo a quello arterioso. Quando il c. è molto attivo, vale a dire quando si affatica su problemi complessi (ad esempio sullo studio), l'afflusso sanguigno aumenta, per scemare poi durante il sonno. Il c. è privo di vasi linfatici, la linfa scorre negli interstizi e nelle guaine intorno ai vasi.
Struttura del cervello umano