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Cera.

Sostanza che per i suoi caratteri esterni rassomiglia ai grassi, pur avendo una composizione molto differente. La c. infatti non contiene glicerina, in quanto è un etere dell'acido palmitico con alcool cerotinico, cetilico e miricilico; contiene anche idrocarburi. Si classifica in tre gruppi: c. animale, c. vegetale e c. minerale. ║ C. animale: la più comune è la c. d'api, elaborata dall'Apis mellifica, che con essa costituisce le cellette dei favi dove depone il miele. La separazione del miele dalla c. avviene per pressione e per centrifugazione, quindi la massa cerosa si fonde in acqua calda per eliminare le ultime tracce di miele. La massa, fusa poi una seconda volta (senz'acqua), costituisce la c. vergine o greggia. Questa ha colore giallo carico (o aranciato o talvolta verdastro) con frattura granulosa, odore aromatico, caratteristico. Fonde a 62°-64 °C e solidifica a 60 °C. La c. vergine viene depurata fondendola e lasciandola solidificare in forma di nastro, il che si ottiene facendola sgocciolare su di un cilindro rotante sommerso nell'acqua. I frammenti del nastro (garruoli) s'imbianchiscono lasciandoli esposti per qualche giorno alla luce in ambiente umido, oppure usando il cloro, o l'anidride solforosa, o l'ozono, ecc. La c. bianca ottenuta ha proprietà non molto dissimili da quella greggia. La c. d'api trova impiego nella fabbricazione delle candele, per preparare encaustici (cioè soluzioni di cera in trementina per lucidare legni e impiantiti), per preparare saponi di cera che sono la base di alcuni tipi di lucidi da scarpe. È anche usata per modellare: a questo scopo si usa un surrogato della c. (plastilina), formato da saponi metallici misti a zolfo, ecc. Altri insetti, oltre l'ape, producono c.: 1) Il Coccus ceriferus, coleottero simile alla cocciniglia, che predilige il frassino su cui la c. viene raccolta dagli indigeni. È bianca, diafana, fragile, lamellare; punto di fusione 82 °C. Brucia emettendo viva luce. È chiamata anche c. d'insetti della Cina, dal luogo di produzione. 2) C. di Andaquia, prodotta da un melipone, simile all'ape, ma senza pungiglione, che vive nella Guyana e nel Brasile. Poco usata. ║ C. minerale: denominazione impropria di alcune sostanze che presentano i caratteri esteriori della c. (paraffina, ceresina, ozocerite). ║ C. vegetale: c. che si raccoglie da alcuni frutti e nelle foglie di certi vegetali. Citiamo: 1) La c. carnauba, che si forma sulle foglie della Corypha cerifera, palma del Brasile settentrionale. Fonde a 83 °C. Si usa nella preparazione di encaustici, nella preparazione della creta per sarti, per gli impermeabili, ecc.; 2) C. di mirto, che si estrae dalle bacche della Myrica cerifera, pianta della Louisiana e dell'India temperata. Fonde a 48 °C. Non è vera e propria c. perché contiene gliceridi; 3) C. del Giappone, che si ricava dai frutti e dai semi della Rhus vernicifera, tipica dell'isola di Kion-Sion. Ha caratteri intermedi fra i grassi e le c. Fonde a 53 °C. Usata come encaustico e come sofisticante della c.