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Celacàntidi.

Zool. e Paleont. - Famiglia di pesci dell'ordine dei celacantiformi, sottoclasse crossopterigi, classe osteitti. Questi pesci presentano squame cicloidi, pinne con lepidotrichi cavi, pinna caudale gefirocerca tripartita (con il lobo mediano prominente che continua la spina dorsale). Altro carattere tipico è rappresentato dalle vertebre del tronco che sono acentriche. Denti conici armano la bocca alla quale mancano gli ossi mascellari; tipiche le pareti ossificate della vescica natatoria posta in zona dorsale. Questi animali marini ebbero il loro massimo sviluppo nel Triassico ma erano già comparsi nel Devonico; la regressione della famiglia fece ritenere del tutto estinti i suoi esemplari. Contrariamente a quanto gli ittiologi avevano ritenuto, nel 1938 al largo della foce del fiume Chalunna (Colonia del Capo, Africa) nell'Oceano Indiano un motopeschereccio che aveva gettato le sue reti a strascico ne catturò un rarissimo esemplare, a 40 m di profondità. La dottoressa M.C. Latimer, conservatrice del museo di East London (Sudafrica), alla quale i pescatori avevano sottoposto il pesce a loro del tutto sconosciuto, riconobbe in esso una specie vivente del Latimeria chalumnae, un vero "fossile vivente". Una specie simile venne catturata presso l'isola Anjouan delle Comore nel 1953. L'esemplare fu trasportato in Sudafrica e consegnato al dottor Smith che aveva descritto la specie Latimeria chalumnae, per mezzo di un aereo espressamente messo a disposizone dal dottor Malan, capo del Governo sudafricano. Smith chiamò Malania anjouanae questa specie di pesce. Successivamente vennero pescati, fino al 1972 altri dieci esemplari di C.: 7 maschi e 3 femmine, di cui una piena di uova. Grazie agli studi condotti su tali pesci con l'appoggio del Centro Ricerche Scientifiche del Madagascar, gli ittiologi Millot e Anthony poterono dare alle stampe due interessanti ed esaurienti pubblicazioni su questi fossili viventi che, costituzionalmente, si avvicinano più agli anfibi che ai veri pesci.