(dal greco
kategoría, da
kategoréo: affermare). In filosofia, principio di idee, sotto cui
si classificano e si ordinano le altre. Per Aristotele le
c., che son
dieci, costituiscono le classi generali dei predicati che si possono dire o
affermare di un oggetto qualsiasi. Per Kant, le categorie sono forme a priori
del conoscere delle quali l'intelletto si serve per raccogliere i vari elementi
forniti dall'intuizione; cioè l'intelletto, raccolti i vari elementi
slegati, forniti dall'intuizione sensibile, ne fa una sintesi servendosi appunto
delle categorie. Queste sono così divise: tre della
quantità (unità, pluralità, totalità), tre
della
qualità (realtà, negazione, limitazione), tre della
relazione (sostanza, causa, reciprocità d'azione), tre della
modalità (possibilità, esistenza, necessità).
Così per esempio se gli organi di senso percepiscono il calore e il
dolore, l'intelletto, ricorrendo alla
c. di causa, li unifica e decide
che il calore cagiona il dolore di una scottatura.