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Carro.

Veicolo formato da un piano e sostenuto da ruote. L'uso di questo mezzo di locomozione risale al quarto millennio a.C. Inizialmente le ruote erano piene e fissate all'asse. Successivamente, con l'introduzione dell'uso dei metalli, si ebbero le prime ruote a raggi con cerchioni di bronzo. Il perfezionamento del c. procedette particolarmente presso le popolazioni nomadi. Presso i Greci ebbe un notevole sviluppo il c. da guerra e da corsa. A Roma il c. non venne usato per scopi militari ma fu utilizzato solamente nelle corse. Nelle campagne italiane erano invece largamente usati il c. agricolo e quello da trasporto. Il c. a quattro ruote venne introdotto presso le popolazioni italiche attraverso i Celti dell'Italia settentrionale. Accanto ai c. da trasporto vennero usati anche c. per passeggeri dotati di ampie coperture e adoperati per viaggi lunghi. Esistevano altri generi di c. tra i quali ricordiamo il pilentum a quattro ruote usato nel corso delle cerimonie religiose e la carruca, usata nelle parate. In periodo medioevale si ebbero solamente c. da trasporto; tra questi divenne famoso il carroccio usato dagli eserciti comunali italiani. L'Italia fu, nel corso del XVI sec., il maggior centro di costruzione di c. Verso la metà del secolo vennero introdotti i primi c. dotati di molle d'acciaio ad arco. L'arredamento dei c. divenne progressivamente sempre più sfarzoso, malgrado tutti i tentativi che vennero fatti per semplificarne l'uso. Mentre in precedenza i c. erano riservati esclusivamente a privati di alto rango, nel corso del XVII sec. apparvero in Francia le prime carrozze destinate ad uso pubblico. Dopo la prima metà dei questo secolo apparvero anche i primi esemplari di omnibus. Nel frattempo si generalizzò l'uso delle carrozze come strumento per viaggi lunghi e come collegamento tra una città e l'altra. Un ulteriore miglioramento venne rappresentato dall'introduzione della berlina; successivamente, nella Francia di Luigi XIV, divenne di uso comune il lussuoso coupé. È delle epoche immediatamente seguenti l'introduzione della diligenza, che divenne di uso comune come mezzo di collegamento intercittadino e l'adozione delle carrozze chiuse. Verso il 1820 apparvero nuovamente a Parigi gli omnibus che, da allora, divennero un elemento costante nel panorama delle grandi città europee. In Italia furono caratteristici di questa epoca il carretto romano da vino e il carretto siciliano. Nei paesi orientali, segnatamente in Giappone e in Cina, era di uso comune il risciò, carretto a due ruote trainato a braccia. In Europa ebbe una fortuna considerevole il c. sacro, usato nelle processioni e caratterizzato dalle sue dimensioni molto grandi. Attualmente l'uso del c., sebbene non sia del tutto scomparso, è stato sostituito, almeno per quanto riguarda i paesi industrializzati, da quello dell'automobile, sia come mezzo di trasporto privato, sia per uso pubblico.