Città della Toscana, in provincia di Massa Carrara,
situata a 100 m s/m., alle falde delle Alpi Apuane, sulle sponde del torrente
Carrione. La città deve la sua notorietà in tutto il mondo al
pregio dei suoi marmi che si estraggono dalle cave delle Alpi Apuane. I marmi di
C. sono calcari cristallini di diversa varietà a seconda del
colore e della struttura. Fra le molte sue varietà ricordiamo il
paonazzo, di colore viola, il bianco, che è il più comune, il
venato, il bardiglio, a fondo turchino, il rosso di Castelpoggio (o rosso antico
di
C.), lo statuario. Anche le risorse agricole hanno un buon sviluppo
(viti, olivi, ecc.). Oltre all'industria dei marmi sono attive anche quelle
chimiche e dei materiali da costruzione. Nella città si trovano diversi
edifici degni di nota, fra i quali il duomo, dell'XI-XIII sec., la chiesa di San
Francesco, la chiesa della Madonna delle Lacrime (barocca), la rocca dei
Malaspina (XII sec.), in cui si trova l'Accademia di belle arti, il palazzo di
Diana, del XVI sec, il palazzo del Medico, del XVIII sec., la chiesa del
Carmine, ecc. 65.692 ab. CAP 54033. • St. - Di
antica origine, nel 963 fu donata al vescovo di Luni da Ottone I, e,
successivamente, venne assoggettata alla signoria di Pisa da Castruccio
Castracani. Dopo aver fatto parte delle signorie di Lucca, di Pisa, dei Visconti
e dei Malaspina, la città fece parte del ducato di Modena.
C. fu
molto danneggiata dai bombardamenti nella seconda guerra mondiale.