Raffigurazione che altera i dati naturali del modello,
accentuandone, a fini satirici, i tratti caratteristici. Come autonoma
espressione artistica, trova le sue origini nell'età moderna. I primi
esempi vengono fatti risalire a determinati dipinti di Leonardo e di Dürer.
Nell'età barocca si ebbe la prima autentica fioritura del genere che
trovò i suoi più famosi maestri nel Bernini, in Annibale Carracci
e in Stefano della Bella. Nel Settecento si possono menzionare i lavori del
romano Leone Ghezzi. In Inghilterra William Hogarth diede inizio alla
c.
di costume e a quella di genere politico, proseguita poi in epoca napoleonica da
Gillray e Rowlandson. Nell'Ottocento il giornale "Punch" divenne il centro di
quanti esercitavano l'arte della
c. a scopi sociali e politici. In Italia
il gusto della
c. è legato, in epoca risorgimentale, a giornali
come "Don Pirlone", "Il Fischietto" e "l'Arlecchino". Tra gli artisti che vi si
cimentarono ricordiamo Signorini e Boldini. In epoca più recente la
c. è divenuta un'arma della lotta politica ed è stata
illustrata da artisti come i tedeschi Grosz e Otto Dix e dagli italiani Mino
Maccari e Lorenzo Viani.