Procedimento con cui vengono incorporati all'aria, o
all'idrogeno o a gas illuminante, i vapori degli idrocarburi, allo scopo di
ottenere un gas capace di bruciare con fiamma molto viva. ║
C. dei
motori: operazione mediante la quale in un motore a scoppio a quattro tempi
viene effettuato il miscelamento di carburante con aria atmosferica, oppure
ossigeno, in maniera tale che la miscela carburata non bruci in difetto o
eccesso di uno dei due componenti. Se la miscela è ricca (quantità
eccessiva di carburante), il carbonio, che è parte preponderante dei
carburanti, sotto forma di ossido di carbonio provoca l'uscita di fiamme lunghe
di colore azzurro dallo scappamento, bruciando a contatto con l'aria esterna,
oltre alla formazione di depositi di residui carbonati nella camera di scoppio,
sui pistoni e nell'alloggiamento delle valvole; se la miscela, invece, è
povera (quantità preponderante d'aria rispetto al carburante), diminuisce
il rendimento meccanico del motore per effetto della lentezza della combustione,
che si effettua anche in fase di espansione, del riscaldamento eccessivo delle
valvole di scarico, dei cilindri e delle candele di accensione, mentre rende
possibile il cosiddetto ritorno di fiamma nei condotti d'immissione.
Praticamente, per la combustione della miscela è necessario un rapporto
di 1:14 tra benzina e aria (miscela leggermente ricca). Nei motori di aviazione
la
c. non avviene soltanto con i normali carburatori comuni alle auto,
alle moto e ai velivoli, ma anche con le pompe a iniezione, che permettono una
c. diretta nell'interno dei cilindri, con conseguente risparmio di
miscela e maggiore regolarità di funzionamento del motore in tutti gli
assetti di volo. Principali difetti (e loro cause) nella
c. sono: mancato
arrivo di carburante al carburatore per chiusura dei rubinetti, mancanza di
carburante, sfiatatoi dei serbatoi ostruiti, perdite o ostruzioni delle
condutture d'immissione, pompa d'alimentazione guasta, intermittenza di
funzionamento dovuta alla presenza di sostanze estranee nel carburante,
strozzature nei condotti di
c., depositi grassi e vischiosi sulle valvole
a spillo per il livello costante, miscela troppo ricca o troppo povera (con gli
inconvenienti ai quali si è accennato sommariamente più
sopra).