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Capri.

Isola (10,3 kmq; 12.112 ab.) in provincia di Napoli, situata all'estremità meridionale del golfo di Napoli e ad Est della punta della Campanella, di fronte alla penisola sorrentina. Ha un piccolo porto (Marina Grande) e comprende i comuni di C. e Anacapri. L'abitato è collegato con Marina Grande attraverso una funicolare. • Geogr. - Costituita di rocce calcaree non stratificate, l'isola è caratterizzata da rocce alte e dirupate con grotte famose per gli effetti luminosi (Azzurra, Bianca, Verde, ecc.) e scogli dalle strane forme (Faraglioni). Il clima è caldo-ventilato e leggermente secco; molto ricca è la flora (circa 800 specie) • Econ. - Sviluppati sono l'agricoltura (olive, agrumi, ortaggi, frutta e uva da vino), la pesca e soprattutto il turismo, che ha raggiunto livelli internazionali. • St. - Abitata fin dai tempi del Paleolitico, fu colonizzata dai Fenici e poi dai Greci. Divenne possedimento romano nel 326 a.C. Fu soggiorno preferito di Augusto e di Tiberio, il quale vi dimorò durante gli ultimi dieci anni della sua vita. Nel X sec. fu possesso della Repubblica di Amalfi, quindi dei Normanni; nell'XII sec. passò agli Svevi e nel XIII sec. divenne feudo degli Arcucci. Devastata più volte dai Saraceni tra il XVI e il XVIII sec., fu sotto il potere dei Borboni fino al 1860, quando fu annessa all'Italia. • Archeol. - Testimonianze dell'età preistorica sono le amigdale e gli scheggioni, nonché i resti di fauna pleistocenica e le ceramiche dipinte risalenti al Neolitico. Del periodo della dominazione greca rimangono le mura dell'acropoli; sono romani i ruderi delle numerose ville imperiali, tra cui famose quella di Jovis e di Damecuta.
La piazzetta di Capri