(o
Capeti). Terza dinastia della Francia, così
chiamata dal nome del suo capostipite
Ugo Capeto (938-996). Al potere
dopo i Merovingi e i Carolingi, guidarono la Francia dalla scomparsa di questi
ultimi (987) alla Rivoluzione (1792) e dalla Restaurazione (1814) al 1848. Le
origini geografiche della casata dei
C. sono da cercarsi nella regione
renana della Neustria, terra di Roberto il Forte che fu
missus dominicus
di Carlo il Calvo e che fece succedere al trono i suoi due figli, Oddone e
Roberto: il figlio di questi Ugo il Grande regnò di fatto al posto dei re
carolingi Luigi IV e Lotario. Il figlio di Ugo il Grande, Ugo Capeto divenne re
alla morte dell'ultimo re carolingio Luigi V il Neghittoso (987). La dinastia
dei
C. può così riassumersi. ║
C. diretti: Ugo
(987-996), Roberto II (996-1031), Enrico I (1031-1060), Filippo I (1060-1108),
Luigi VI (1108-1137), Luigi VII (1137-1180), Filippo II (1180-1223), Luigi VIII
(1223-1226), Luigi IX (1226-1270), Filippo III (1270-1285), Filippo IV
(1285-1314), Luigi X (1314-1316), Filippo V (1316-1322), Carlo IV (1322-1328).
All'esaurirsi del ramo diretto il trono passò ai rami cadetti dei
Valois, dei
Borbone e degli Orléans. ║
C.
Valois: Filippo VI (1328-1350), Giovanni I (1350-1364), Carlo V (1364-1380),
Carlo VI (1380-1422), Carlo VII (1422-1461), Luigi XII (1498-1515).
C.
Valois-Orléans: Luigi XII (1498-1515). ║
C. Valois-
Angoulême: Francesco I (1515-1547), Enrico II (1547-1559), Francesco
II (1559-1560), Carlo IX (1560-1574), Enrico III (1574-1589). ║
C.
Borbone: Enrico IV (1589-1610), Luigi XIII (1610-1643), Luigi XIV
(1643-1715), Luigi XV (1715-1774), Luigi XVI (1774-1793), Luigi XVIII
(1815-1824), Carlo X (1824-1830), Luigi Filippo (1830-1848). Benché
privilegiati dalla sorte per una continuità della discendenza maschile
durata quasi tre secoli e mezzo, i
C. da principio furono eletti dai
"grandi" e solo a partire da Filippo II si affidarono alla successione
ereditaria, appoggiata dal clero con una sacra investitura. L'Ile-de-France fu
il centro operativo dei
C.: a loro si deve la fondazione e il
consolidamento dello Stato nazionale e della monarchia, dapprima attraverso
norme meramente feudali in grado di garantire la coesione interna con una rete
di vassalli (
prevosti) che amministravano le signorie in nome del re,
poi, dal XIII sec., con una progressiva emancipazione amministrativa (la
sostituzione dei
prevosti con i
balivi, semplici funzionari
locali), favorendo il movimento comunale e la creazione di nuove istituzioni
rappresentative e decisionali, quali il Parlamento con gli Stati Generali, il
Tribunale supremo, il Consiglio del re e la Corte dei Conti. Ciò non
toglie che i
C. si trovarono a fronteggiare ripetute tensioni interne
(ribellioni dei feudatari, lotte politico-religiose tra cattolici e ugonotti,
rivolte contadine) ed esterne (scontri con la Chiesa di Roma e guerre con gli
Stati confinanti, contro gli Inglesi e gli Spagnoli soprattutto); tuttavia
seppero costruire per la Francia un destino di Nazione moderna, assicurandole un
posto di primo piano tra gli Stati europei.