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Capanna.

Costruzione di piccole dimensioni, generalmente fatta di legno, paglia, frasche o di argilla, usata come abitazione o come riparo per il bestiame, attrezzi agricoli, ecc. Questo tipo primordiale di dimora apparve fin dal Paleolitico superiore in quelle regioni di pianura dove non esistevano ripari naturali come le grotte, le caverne e simili. C. provvisorie venivano costruite anche dai popoli nomadi della protostoria durante le soste più lunghe in sostituzione della "tenda" meglio utilizzata durante gli spostamenti. Vari tipi di c. sono attualmente in uso presso molti popoli cosiddetti "primitivi". ║ Sorta di casotto di legno, facente parte delle attrezzature degli stabilimenti balneari; questo tipo di c. è spesso affiancato ad altre, in lunghe file, e serve per comodità dei bagnanti. ║ C. meteorologica: costruita in legno e posta a una certa altezza dal suolo è una struttura di piccole dimensioni usata dai meteorologi come riparo dalle intemperie e, soprattutto, dalle radiazioni solari di alcuni apparecchi di osservazione come termometri, psicrometri, igrometri e altro, che debbono funzionare all'aperto. Di norma le pareti sono costituite da doppie persiane avvolgibili o scorrevoli che consentono l'apertura quasi totale ai quattro lati della costruzione. • Etn. - Diffusissima, anche ai nostri giorni, è, tra i popoli primitivi, l'abitazione a c. di cui si conoscono numerosi tipi fondamentali, e la cui struttura e forma sono prevalentemente dettate dalle condizioni climatiche, dalla natura e reperibilità dei materiali, dalle necessità difensive, da certe convinzioni totemistiche religiose o anche dal sistema di vita sociale. Di solito le c. si trovano riunite a gruppi che formano interi villaggi. In Africa, presso i Sidama orientali (lago Margherita) sono in uso c. cilindriche a tetto conico di canne e paglia - tipologia prediletta dalla cultura totemistica - quasi sempre circondate da alte palizzate. Molte popolazioni dell'America settentrionale, invece, costruiscono c. a cupola, ad archi paralleli molto originali, formati da una serie di pali intrecciati: sono c. ampie, ma alquanto basse, con una porta rettangolare al centro delle pareti maggiori. Lo stesso modello di c. s'incontra anche presso varie tribù somale. C. a pianta circolare, di argilla, sono comuni tra le tribù stanziate lungo il Niger che ne costruiscono, però, anche a pianta quadrata, con porte e strette finestre longitudinali. Tipiche quelle dei Bambara, dette sukala e quelle, sempre di argilla, dei Songhai, dal tetto conico o a terrazza. Nella Costa d'Avorio, nella zona delle lagune, sono abbastanza frequenti le c. su palafitte (presso gli Nzema) e spesso con tetto a sella. Nella Guinea, presso gli Ibo, ci sono c. a pianta rettangolare, poste l'una accanto all'altra per formare i cosiddetti "villaggi di strada". Interessantissime le c. a forma di alveare, di argilla, tipiche di molti gruppi etnici africani come i Boscimani e i Pigmei che costruiscono le loro dimore con paletti i quali, curvati in alto, si congiungono a formare un tetto di pendenza uniforme. Altro genere di c. sono quelle circolari con tetto emisferico di paglia riservate alle sole donne dei Bamum. Fra i Podoko, sempre nel Sudan, si fabbricano c. circolari con pareti formate da pietre sovrapposte e tetti di paglia. I Mangia, invece, fabbricano c. di paglia con tetto a cupola e provviste di una tettoia anteriore. C. su palafitte, non erette sull'acqua bensì sul terreno asciutto, sono quelle dei Luo orientali che vivono in un territorio soggetto alle inondazioni. Otogo si chiamano le speciali, piccole c. sopraelevate che i Lango dell'Alto Nilo destinano ai figli già maturi per il matrimonio; qui il marito dispone di parecchie mogli, ciascuna delle quali dorme in una piccola c. personale dove riceve, a turno, la visita del marito. I Ghelebà (lago Rodolfo) usano c. a pianta circolare, emisferiche e ricoperte di pelli. I Masai hanno c. consistenti in una struttura di ramaglie ricoperta da una miscela di creta e di sterco di vacca, a pianta rettangolare, con il tetto quasi piatto ma con spigoli arrotondati. Affondati nel suolo sono i tembe, le caratteristiche c. a cunicolo di alcune tribù del Tanganica che hanno un ingresso sotterraneo. Citiamo ancora le c. a pan di zucchero dei villaggi Ngelima, coniche, altissime e molto strette, e i "ripari a paravento" propri dei Boscimani. Nel Nord-America, tra i popoli iperborei, gli Eschimesi occidentali usano, d'inverno, l'igloo, una c. semisotterranea provvista di un corridoio d'ingresso; questa costruzione ha pianta circolare, ellittica o sub-quadrangolare con tetto di muschio e di pelli sostenuto da costole di balena. Gli Eschimesi centrali, invece, hanno la c. di neve, il vero iglulak a cupola sferica; è costruito con blocchi di neve, il materiale più facilmente reperibile nella parte artica del Continente. Nei villaggi invernali queste c. sono molto complesse con più vani disposti in fila o attorno a un locale centrale che sbocca all'esterno per mezzo di un corridoio. Gli Aleuti delle isole alaskane usano, d'inverno, grandi c. sotterranee, capaci di ospitare qualche decina di persone; d'estate, invece, si servono di tende. Gli indiani canadesi della tribù Salish costruiscono anch'essi c. semisotterranee, ma col tetto di terra sostenuto da una solida impalcatura di legno. In California, un tempo, i Pomo, gli Yurok e i Maidu fabbricavano, nei loro villaggi, le c. sudatorie dove si riunivano esclusivamente gli uomini. Nel mezzo della foresta equatoriale dell'Ecuador e della Colombia si trovano le "case del sole", le c. per il culto solare largamente praticato dai Ciocò e dai Colorados. Le varie tribù amazzoniche dei Ghivaro hanno le grandi c. comunali rettangolari con ingresso separato per gli uomini e per le donne. In Australia e Oceania è diffusa la piccola c. cupoliforme ad alveare: sopra un intreccio di rami incurvati e piantati nel terreno vengono fissati vari strati di erba e di foglie o pezzi di corteccia ricoperti poi con terra o sabbia. Nelle regioni boscose (Queensland) si costruiscono c. cupoliformi a pianta circolare o ovale e, intorno, viene scavato un canaletto che impedisce all'acqua di penetrare all'interno. Gruppi di c. sono spesso uniti da corridoi sicché si evita di uscire all'aperto per passare da una c. all'altra. In certe zone, d'estate, anziché c. si usano paraventi di fronde. Nella Terra di Arnhem sono diffuse le c. collettive ma sono alquanto rudimentali. C. sugli alberi vengono costruite per i morti. Nella Nuova Guinea, nella Nuova Caledonia e in molte isole della Melanesia sono comuni le c. rettangolari su palafitte e le c. a pianta circolare, per lo più usate come casa degli uomini. I Tapiro della foresta abitano c. rettangolari costruite su alti pali e con tetto a spioventi, mentre i pigmei Goliath hanno c. circolari con tetto conico di canne. Nell'isola Mailu (Nuova Guinea) sono frequenti le c. a due piani e sopraelevate. Nelle Nuove Ebridi gli indigeni costruiscono bellissime c. rettangolari con fondamenta di pietra e col tetto a botte i cui spioventi arrivano fino a terra. A Samoa esistono c. circolari senza pareti e col tetto conico di paglia sorretto da una serie di pali. Nelle isole Figi sono diffuse le c. rettangolari con tetto a due spioventi di paglia e su fondamenta di pietra. In Asia, gli Andamanesi della foresta abitano, più che in vere c., in rifugi dotati di un pavimento sopraelevato e sorretto da quattro pali (agli angoli) e coperti da un tetto inclinato di rami e paglia. Gli Orocci siberiani costruiscono c. a cupola, ampie ma bassissime, mentre i Camciadali, d'estate, usano c. a forma piramidale coperte di pelli e mantenute alte dal suolo grazie a una complicata struttura di pali. I pastori mongoli dormono in c. circolari con pareti di graticcio e coperte da un tetto di legno rivestito di pelli. C. ad alveare sono in uso preso i Curdi e i loro villaggi sembrano gruppi di termitai. Ancor oggi, nell'Iraq, si possono vedere c. a botte fatte di giunchi ma costruite molto solidamente con una forte intelaiatura fatta dello stesso materiale intrecciato. Le popolazioni urali dell'India si servono di due c.: una costruita a terra per il giorno e una seconda fabbricata su alberi dove passano la notte per il timore degli elefanti selvaggi. In Europa ci sono ancora etnie che abitano in c., ma la maggior parte di queste costruzioni sono adibite a magazzini, o rifugi di fortuna. Tali sono per esempio i majots del Vallese (Svizzera) che servono da fienile sopraelevato. In Norvegia i granai del Telemarken sono pure delle c. rettangolari di legno con tetto a spioventi e in Svezia, nello Yämtland, sono in uso, appena fuori dall'abitazione vera e propria, delle c. coniche altissime, fatte con pertiche riunite sulla cima; sono adibite a cucina. In Finlandia le c. dei Votiachi sono spesso sostenute da palafitte. Nello stesso Paese i Ceremissi dispongono abitualmente di due c. per ciascuna famiglia, una serve da abitazione e l'altra da cucina, ed è generalmente del tipo conico. Nell'isola Aran (Irlanda) esistono c. ad alveare, costruite con pietre soprammesse a secco, usate come ripostiglio. I Lapponi abitano tende-c. smontabili formate da un'intelaiatura di legno (pali) ricoperta da pelli. Le calivie della Valacchia sono abitazioni in forma di c. coniche di paglia. In Romania non poche sono tuttora le c. seminterrate, a volte di grandi dimensioni, che sorgono nelle campagne per servire da abitazione. In Bosnia esistono c. su palafitte (Donja Dolina) fatte con legname; in Ungheria si vedono ancora le putzi, c. semisotterranee con ampio tetto a spioventi diffuse nella puszta. Nelle pianure bulgare esistono ancora c. scavate nel terreno e coperte con tetti di paglia o di strame che servono come rifugi di fortuna.