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Canzoniere.

Raccolta di rime amorose, scritte da Francesco Petrarca: si tratta di 366 componimenti poetici, dei quali 4 madrigali, 7 ballate, 9 sestine, 29 canzoni e il resto sonetti, tutti composti in italiano, spiritualmente dedicati a madonna Laura e pervenuti a noi nel cosiddetto Codice Vaticano 3195, che si articola idealmente in due parti, "in vita" e "in morte di Madonna Laura". La figura di Laura celerebbe una gentildonna provenzale realmente conosciuta dal Petrarca nel 1327 e morta nel 1348. Di fatto, il poeta si mostra continuamente sorpreso dallo spettacolo armonioso e gentile che offre questa creatura, nella quale si fondono con tanta raggiunta perfezione la bellezza fisica e quella spirituale. La novità della visione petrarchesca sta nel superamento dei canoni stilnovistici della donna che non è più solo la "donna angelicata", essere etereo e assolutamente spirituale, ma "persona" vagheggiata e raffigurata in una dimensione di reale fisicità, pur se colta tra le erbe, i fiori e le "chiare fresche e dolci acque". L'amore tormentato che non trova appagamento e la sublimazione poetica del desiderio sono i due motivi centrali del C.: più che Laura e le vicende dell'amore per lei, si potrebbe sostenere che sono il poeta stesso e la sua ricca vita interiore a costituire materia di poesia. Non sempre il tono del Petrarca è elegiaco e flebile: talvolta il dolore amoroso si effonde, nei dolcissimi versi, ed esprime l'eterno dissidio del poeta, che cerca di "fuggire la carne travagliata e l'ossa". E perciò il C., nella sua seconda parte, si fa più umano; compare, nel mondo poetico del Petrarca, il senso del tempo, compare la stanchezza di vivere e di lottare, viene espresso, con sincerità d'accenti, il desiderio di morte. Nella mirabile perfezione della forma è l'essenza dell'arte petrarchesca, che tutto compone, dolore, amore, desiderio carnale, tristezza, doloroso incantamento, in una veste armonica senza dissonanze.