Cannocchiàle.Ott. - Strumento ottico per l'osservazione di oggetti lontani secondo un'immagine ingrandita. Nella sua versione più semplice, è costituito da due sistemi ottici: l'obiettivo e l'oculare, il primo rivolto verso l'oggetto e il secondo verso l'occhio; l'ingrandimento fornito, quindi, può essere definito come il rapporto fra i due angoli sotto i quali è visto l'oggetto, con lo strumento e con l'occhio nudo. L'invenzione del c. risale al XVI sec., ma la sua paternità è dubbia; la prima notazione in merito risale a Leonardo da Vinci, ma solo Galileo Galilei, nel 1609, ne costruì un modello funzionante, che usò nelle sue osservazioni astronomiche. Il c. di Galileo è il tipo che attualmente viene detto terrestre: dotato di obiettivo convergente e oculare divergente, è in grado di fornire un'immagine ingrandita e diritta dell'oggetto osservato, utilissima per l'osservazione di oggetti sulla Terra. Nello studio degli astri, invece, si utilizza quindi il c. astronomico o kepleriano (dal nome di Keplero, che lo ideò) il quale, avendo oculare e obiettivo entrambi convergenti, fornisce un'immagine ingrandita ma rovesciata dell'oggetto osservato, dove, cioè, l'alto e il basso, il lato sinistro e quello destro dell'oggetto stesso sono invertiti. Bisogna ricordare che l'immagine fornita e vista dall'occhio è virtuale, proiettabile su uno schermo o su una pellicola fotografica usando particolari accorgimenti. Occorre evitare, ad esempio, obiettivi di lunghezza focale molto elevata o sotto un certo limite a causa delle distorsioni di immagine che ne deriverebbero. I risultati migliori si ottengono con il c. a specchio, dove l'obiettivo è sostituito da uno specchio parabolico, utilizzato nelle osservazioni astronomiche. Il binocolo, invece, è un c. prismatico, kepleriano, in grado di fornire un'immagine diritta perché sul percorso dei raggi di luce sono interposti due prismi a riflessione totale, uno dei quali scambia la destra con la sinistra; l'immagine, rovesciata due volte, appare così diritta. I due prismi hanno anche la funzione di allungare il percorso dei raggi di luce, consentendo l'adozione di un obiettivo a focale più lunga della lunghezza totale del binocolo. • Astron. - C. o strumento dei passaggi: c. montato su supporti perché ruoti attorno a un asse orizzontale; serve per determinare l'ascensione retta di un astro o, abbinato a un orologio di grande precisione, il tempo siderale. Per questo tipo di osservazioni vengono impiegati il c. astronomico, quello anallattico e quello a lunghezza costante. Il c. anallattico è una modifica di quello astronomico, mentre nel terzo la messa a fuoco è ottenuta spostando una lente aggiunta all'oculare, senza variare la distanza fra obiettivo e oculare. ║ C. distanziometrico: si usa per la lettura indiretta delle distanze dei punti della terra, servendosi del confronto di graduazioni incise su un reticolo. Schema di funzionamento del cannocchiale astronomico |
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