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Canguro.

Nome comune a vari mammiferi dell'ordine dei marsupiali, famiglia dei Macropoditi. Diffusi soprattutto in Australia e nella Nuova Guinea, i c. sono caratterizzati da una notevole sproporzione fra le membra anteriori e quelle posteriori; le prime sono corte e deboli, le seconde notevolmente lunghe, grosse e robuste. Il c. ha solo quattro dita alle estremità posteriori, di cui una è fornita di un'unghia formidabile che, insieme alla coda, è una temibile arma di difesa. La lunga coda viene adoperata anche nella caratteristica andatura a "salti", funzionando quasi da bilanciere; normalmente il loro balzo varia da 1 a 2 m, in corsa arriva a oltre i 9 m e in altezza può sfiorare i 3 m. Sono erbivori e vivono in gruppi molto numerosi, sotto il comando, si crede, dei maschi più vecchi. Le femmine partoriscono uno o due piccoli per volta che, dopo una gestazione di 30-40 giorni, terminano il loro sviluppo nel "marsupio" della madre, dove restano per circa 6 mesi. La vita media di un c. è di 15-20 anni. Per la loro pelle e per la loro carne squisita sono spesso cacciati con l'aiuto di cani opportunamente addestrati. I c. si sono adattati facilmente al clima dell'Europa e si riproducono anche nei nostri giardini zoologici. Si conoscono circa cinquanta specie di c., di differente statura; la maggioranza, però, non oltrepassa il metro; i c. ratti, detti anche potorù, sono gli esemplari più piccoli.