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Canella.

Etnol. - Tribù brasiliana appartenente al gruppo linguistico dei Gè. Sono stanziati in una riserva posta lungo la riva destra del Rio Corda che si estende fino alla sponda sinistra dell'Alpercatas, nel Brasile nord-orientale. Vivono negli aldeias, villaggi a pianta circolare formati da una trentina di capanne, da cui si diparte un viottolo che conduce al pateo, una sorta di piazzetta centrale di forma circolare, dove si prendono tutte le decisioni importanti per la caccia o per la guerra e dove hanno luogo le feste e le danze. La risorsa principale resta la caccia, che comporta continui spostamenti. Ogni aldeia dispone di un "capitano" al quale spetta di provvedere alla sicurezza del villaggio, di organizzare le feste, di dirimere le controversie e di regolare i rapporti con il governo brasiliano. Egli solo può portare la grande corona di penne variopinte che ne simboleggia la carica. Il capitano vive in una capanna isolata, fuori del villaggio, raggiungibile attraverso un lungo labirinto di sentieri che ne rende difficile il ritrovamento. Alla nascita di un bambino, il padre diventa subito il suo speciale guardiano; durante una cerimonia particolare, presieduta dal capitano, il bimbo viene colorato in rosso con l'urucù, ricavato da certe bacche e miscelato con un veleno, per allontanare gli assalti dei pericolosi insetti di queste regioni. I giovani, in età adatta al matrimonio, vengono prima rinchiusi per 40 giorni in capanne separate dove vengono abbondantemente nutriti perché siano in forza, poi sottoposti a una serie di difficili e faticose prove; tra queste la "prova del tora" consistente nel trasportare sulle spalle un pesante tronco d'albero (il "tora", appunto) e la gara della corsa, in cui devono battere in velocità la ragazza che intendono sposare. I C. vestono soltanto il "tanga" e una cintura formata da foglie intrecciate detta imbira.