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Cancro.

Med. - Sviluppo irreversibile di cellule anormali che causa l'insorgere di un tumore maligno. Il c. provoca una crescita incontrollata di cellule irregolari nella forma e nel numero di cromosomi che invadono e distruggono i tessuti adiacenti. A questa diffusione della malattia viene dato il nome di metastasi. In base alla sua posizione, il c. assume diverse denominazioni; si dice epitelioma il c. sviluppato sulla pelle; endotelioma quello che colpisce un epitelio di rivestimento; linfoma, se si sviluppa in una ghiandola linfatica; adenocarcinoma se la parte colpita è una ghiandola secernente del nostro organismo. Talora viene usato come sinonimo di carcinoma, termine che indica una forma tumorale maligna di origine epiteliale più specifica del c. Le cause del c. sono complesse e sconosciute, aggravate da una sintomatologia difficilmente interpretabile, che si manifesta con chiarezza solo quando il male si trova in uno stato già avanzato. Allora insorgono gonfiori, disfunzioni di organi, debolezza generale e dimagrimento. Questi sintomi non si manifestano insieme o progressivamente ma possono palesarsi uno per volta o solo negli ultimi stadi della malattia. La diagnosi precoce del c., indispensabile per una cura efficace, dipende perciò dall'accurata osservazione di fatti all'apparenza insignificanti, che spesso sfuggono al paziente stesso. Il c. può insediarsi in un qualsiasi organo: nell'appendice, nella cistifellea, nel corpo o nel collo dell'utero, nella pelle, nel duodeno, nell'esofago, nel fegato, nel labbro, nella laringe, nella mammella, nel pancreas, nel rene, nello stomaco, nell'intestino, ecc., ma nel 60% circa dei casi gli organi colpiti sono l'apparato digerente, gli organi genitali femminili e le mammelle. La terapia è soddisfacente se collegata a una tempestiva diagnosi; vengono utilizzate la cobaltoterapia, basata sull'isotopo radioattivo artificiale 60-Co del cobalto (bomba al cobalto) e la radioterapia che sfrutta l'impiego di radiazioni ionizzanti (raggi X o gamma), spesso a complemento della chemioterapia; gli agenti chemioterapici, alla base di questa ultima cura, sono sostanze provviste di tossicità selettiva verso le cellule neoplastiche e gli agenti infettanti e di scarsa o nulla tossicità verso le cellule normali dell'organismo; tra i più importanti chemioterapici ricordiamo le sulfonamidi, gli antibiotici, i farmaci antitubercolari e quelli usati nella chemioterapia protozoaria. La ricerca è impegnata anche sulla conoscenza della genesi del c., che alcuni collegano a un'alterazione delle molecole di DNA (acido desossiribonucleico), le quali costituiscono il "cervello" della cellula. In particolare, considerando che il DNA è ripartito nei 46 cromosomi di ogni cellula (23 coppie), si è avanzata l'ipotesi che la coppia 21 sia responsabile della leucemia linfatica, la coppia 18 della leucemia mieloide, ecc. Si svolgono, parallelamente, ricerche sui meccanismi immunitari; è stato appurato che esiste un nesso tra i fattori di autoimmunizzazione dell'organismo e il fatto canceroso: ad esempio, sette malattie infantili, che comportano la caduta delle difese immunitarie, sono frequentemente associate con tumori maligni; lo stesso avviene per la leucemia linfatica cronica, un tumore del sangue che, colpendo nei linfociti (globuli bianchi) un presidio essenziale dell'immunità, favorisce l'insorgere di altri tipi di tumore. E ancora: il timoma, tumore che si forma nel timo, e che quindi ha sede proprio in un tessuto addetto alla produzione di cellule con proprietà immunologiche, è spesso associato a tumori di altri visceri. Si è notato infine che i soggetti sottoposti a trapianto di organi, avendo dovuto attenuare con appositi farmaci le difese immunitarie in funzione antirigetto, sono esposti ai tumori in misura almeno 300 volte superiore al normale. Accanto a queste ricerche in campo immunitario, si è sviluppata la diagnosi precoce e pre-precoce, attuata mediante test periodici in grado di consentire e di preavvisare qualsiasi soggetto sulla sua maggiore, minore o nulla predisposizione al c. Tali test si basano sulle aberrazioni numeriche del cromosoma 16, sulla resistenza delle cellule al virus SV40, sulla valutazione di determinati enzimi nel siero e nei tessuti, ecc.