Campana di dimensioni ridotte. Viene suonato agitandone il
manico o la fune a cui sta appeso. • St. - Il
c. è di origine più antica della campana ed era in uso
certamente prima dell'era volgare. La Bibbia, nel libro dell'Esodo, nomina i
c. d'oro che adornavano le vesti di cerimonia dei pontefici; Plinio,
descrivendo le 5 piramidi del famoso "labirinto di Porsenna", accenna a una
sfera di bronzo che sovrastava ciascuna di esse, a cui erano fissati dei
c. suonati dai soffi di vento. Uno strumento dello stesso tipo, ma con i
c. appesi alle fronde degli alberi, funzionava presso l'oracolo di
Dodona, in Grecia. Anche i Romani fecero largo uso di
c.; se ne servivano
per regolare tutti i servizi relativi al buon andamento delle loro abitazioni e,
nelle Terme, per segnalare l'ora del bagno. I carri trionfali, inoltre, erano
spesso adornati da una moltitudine di
c. squillanti che comparivano anche
al collo degli animali domestici. Nel rituale cattolico il
c. avverte i
fedeli nei due momenti della consacrazione eucaristica e della comunione; in
quello brahamanico e buddhista appare come attributo di numerose
divinità. • Elettr. -
C.
elettrico: dispositivo che sfrutta le proprietà di un elettromagnete
per generare un suono di elevata frequenza e intensità. È
costituito da un'armatura metallica sulla quale è fissata
un'elettrocalamita dotata di un'"ancora" all'estremità della quale
è saldato un "martelletto"; quando il passaggio dell'elettricità
attrae l'ancora verso l'elettrocalamita il martelletto è costretto a
percuotere il
c. vero e proprio.