(dal biblico
Cam). Nome generico delle popolazioni
dell'Africa nord-orientale e del Sahara. Sotto questa denominazione collettiva,
che la tradizione biblica collega a Cam, il figlio di Noè, sono
perciò compresi i Cusciti, i gruppi camito-semiti dell'Etiopia (Amhara,
Harari, Argobba), i Berberi e i Tuaregh; di ascendenza camitica sono anche i
gruppi guerrieri-pastorali della zona dei grandi laghi e, in parte, i Niloti. Il
centro d'espansione dei
C. sembra essere stata la Somalia da cui, nel XVI
sec., ebbe inizio un potente flusso migratorio di tribù nomadi, dedite
alla pastorizia e caratterizzate da un'organizzazione patriarcale. Furono queste
grandi migrazioni, in parte ricostruite storicamente, a respingere in zone
marginali le più antiche culture dei popoli cacciatori. Gli insediamenti
camiti sono sempre caratterizzati da un massiccio allevamento dei bovini, con
cura sacrale degli armenti, da una stratificazione gerarchica della
società, con una monarchia di tipo sacro, e da una marcata
specializzazione artigiana a cui non è collegata nessuna produzione
artistica di rilievo.