Popolo di stirpe aramaica. Dal IX sec. si stanziarono
stabilmente nella bassa Mesopotamia, dove si dedicarono all'agricoltura e ai
commerci. Dapprima parte del Regno babilonese, anche se di fatto autonome
(IX-VIII sec a.C.), le tribù caldee ottennero più volte il
controllo politico di tutta la regione con Marduk-Aplaiddina (Merodach-Baladan
nella Bibbia, 722-710 a.C.), che tenne validamente testa agli Assiri finendo
però sconfitto da Sargon II e da Sennacherib. Più tardi
Nabopolassar (625-605 a.C.) riuscì a costituire un Regno più
solido e iniziò una lotta antiassira che ebbe pieno successo,
concludendosi con suo figlio Nabucodonosor (604-562 a.C.). Questa nuova
dinastia, detta appunto caldea, segnò la rinascita politica e culturale
della regione babilonese governandola fino al 539, quando Ciro unì tutta
la Mesopotamia al suo Impero. La prevalenza etnica e politica dei
C.
nell'ultima fase della storia babilonese fece sì che i Greci recepissero
il nome di Caldea come indicativo della Babilonia in genere e definissero caldee
le manifestazioni tipiche di quella cultura, quali l'astrologia e la
divinazione.