Ossido di calcio (CaO), che si ricava per cottura, a
900÷950°, dall'ordinaria pietra da
c. o dal marmo
(CaCO
3) in forni continui (
c. viva). È una sostanza
bianca, di aspetto terroso, avidissima di acqua con la quale si spegne
trasformandosi in
idrato di calcio [Ca (OH)
2] o
c.
spenta. La
c. spenta è pochissimo solubile. L'idrato è
molto avido di anidride carbonica con la quale si combina acquistando durezza
lapidea. La
c. viva prende il nome di
grassa, se proviene da
calcare quasi puro,
magra se impuro, specie per
argilla (calcari
marmosi) o per
magnesia (calcari dolomitici). La
c. spenta con
acqua dà il
grassello che, mescolato con sabbia, fornisce la
malta aerea o
calcina. La presa delle malte aeree è una
reazione fisica derivante dall'evaporazione dell'acqua; l'indurimento è
invece una reazione dovuta all'assorbimento dell'anidride carbonica dell'aria.
║
C. azotata: altro nome della calciocianammide. ║
C.
idrauliche:
c. che, spente e stemperate nell'acqua, presto
induriscono nell'acqua stessa o in siti umidi. Si ottengono scaldando calcari
contenenti argilla in misura del 15-20% e silice. Si presentano in polvere
sottile, bianco-giallastra, irritante; fanno presa sott'acqua. Il loro
indurimento è dovuto alla formazione di alluminanti e silico-alluminanti
insolubili. Le
c. si classificano, in base al loro peso specifico
apparente, in
leggere e
pesanti, e, a seconda del grado di
idraulicità, in
eminentemente idrauliche, mediamente idrauliche, e
debolmente idrauliche. ║
Latte di c.: acqua contenente in
sospensione un eccesso di idrato di calcio. Serve a imbiancare i muri, per la
conservazione delle uova, delle pelli, ecc. •
Farm. -
Acqua di c.: soluzione satura di
c. (2%); trova impiego in
farmacia come antidiarroico.