Città in provincia di Pesaro e Urbino, a 276 m s/m.,
alla confluenza dei torrenti Bosso e Burano. 9.565 ab. CAP 61043.
• Econ. - Produzione di frumento e foraggi;
industrie del legno, dei materiali da costruzione, del vetro e
dell'abbigliamento e lavorazione del ferro battuto.
• St. - Di origini sabine e, poi, etrusche, fu
base militare romana sulla Via Flaminia. Aggregata alla Pentapoli bizantina dal
554, nel 751 fu conquistata dai Longobardi. Nel 774 passò alla Chiesa per
donazione di Pipino. Successivamente fu libero comune (inizi del XIII sec.),
venne distrutta dai ghibellini di T. Brancaleoni (1287), riedificata da papa
Nicolò IV, incorporata nel Ducato d'Urbino (1376), da cui passò
direttamente alle dipendenze della Chiesa nel 1631.
• Arte - Chiese di San Francesco (1234) e di San
Domenico. Si conservano ruderi della rocca.
C. fu uno dei primi centri in
cui si diffuse l'arte della stampa (XV sec.).