(dall'arabo
kafir: infedele, cioè non
musulmano). Termine di origine coloniale, con cui in passato si indicavano tutte
le popolazioni dell'Africa meridionale che occupavano la regione detta Cafreria
(V.). Esso comprendeva gli Zulù (diffusi
sulla costa orientale), i Basuto, i Beciuani (nelle regioni più interne),
ecc., cioè tutte le popolazioni di colore delle province sud-orientali
dell'attuale Repubblica sudafricana. Il nome
C., abbandonato nell'uso
scientifico perché impreciso, corrisponde più propriamente a
quello di
Nguni, e fu dato loro dai geografi islamiti. Secondo una loro
descrizione di carattere generale, i
C. sono alti di statura, piuttosto
chiari di pelle e hanno i capelli lunghi; vivono di caccia, pastorizia e
agricoltura; non sono nomadi e praticano la poligamia.