Albero (
Theobroma cacao) della famiglia delle
Sterculiacee, alto da 4 a 10 m. Originario del Messico, è coltivato
nell'America Centrale e nel Brasile. Venne importato in Europa dagli Spagnoli
dopo la conquista del Messico. Il frutto (
cabosse) è una bacca di
forma ovoidale allungata, lunga da 15 a 25 cm e larga 8-10 cm; esternamente
è di un colore giallo sporco, internamente è diviso in cinque
scompartimenti e contiene una polpa simile a quella del cetriolo e semi lunghi
2-2,5 cm e larghi 1 cm, in numero da 15 a 40. Da questi ultimi si estrae il
c. in commercio. Essi contengono in media: grassi 50%; amido 10%;
sostanze proteiche 20%; acqua 12%; teobromina e altre sostanze 8%. Una volta
estratti i semi, questi vengono dapprima fatti essiccare al sole e
successivamente sono sottoposti al processo di torrefazione al quale segue una
fermentazione a caldo per innalzarne il pH. A questo punto i semi vengono
nuovamente essiccati e polverizzati; si ottiene così una miscela composta
da burro di
c. e polvere di
c. che vengono separati e destinati ai
rispettivi usi. La polvere e il burro di
c. vengono impiegati insieme
nella fabbricazione della cioccolata, mentre per la fabbricazione delle bevande
viene impiegata la sola polvere. Come bevanda, il
c. ha un'azione
stimolante simile a quella del caffè e del tè, ma molto meno
energica, perché contiene una quantità scarsa di caffeina, e
parecchia
teobromina, l'alcaloide del
c. Il burro di
c
invece è altamente nutritivo e si adopera, oltre che per la fabbricazione
di cioccolato e di altri dolciumi, in medicina e nella fabbricazione di prodotti
cosmetici.