Riporto generalmente in terra, talvolta in muratura,
costruito lungo il corso di un fiume per contenere le piene. Si possono formare
anche degli
a. naturali con il deposito dei materiali trasportati dalla
corrente nel corso delle piene. L'
a. in terra è normalmente
costituito da un terrapieno a sezione trapezoidale; la base superiore,
leggermente inclinata verso l'alveo del fiume, viene chiamata
cresta,
mentre il fianco rivolto verso l'acqua è detto
scarpa interna o
petto. Quest'ultimo, che può essere più o meno inclinato a seconda
dell'altezza dell'
a., è di solito uguale al lato esterno, detto
scarpa esterna o spalla. Gli
a. possono essere
longitudinali, se costruiti longitudinalmente al corso d'acqua con lo
scopo di contenerlo durante le piene, oppure
trasversali (o pennelli), se
creano un certo angolo con la direzione della corrente e hanno in tal caso lo
scopo di regolare il corso del fiume, indirizzando l'acqua verso il centro
dell'alveo. L'
a. longitudinale principale è costruito a una certa
distanza dal corso d'acqua ed è piuttosto elevato. Tra questo e il fiume
vi è una zona intermedia, la
golena, che può ospitare
a. minori, ma che generalmente viene coltivata nei periodi di magra e
lasciata libera come ulteriore zona di sfogo delle acque. Un tipo particolare di
a. è costituito dagli
a. cavedoni,
a. trasversali
costruiti su di un ramo abbandonato di un corso d'acqua, al fine di favorirne il
riempimento. Infine, gli
a. a continuo contatto con l'acqua, costruiti
come continuazione delle sponde naturali del fiume, vengono detti
a. in
froldo. Gli
a. devono presentare caratteristiche di solidità e
di impermeabilità, quindi non vanno costruiti con materiali ghiaiosi.
Possono essere rinforzati sia coltivandone le scarpe, sia ricoprendo il
terrapieno con una gettata di calcestruzzo. Gli
a. in muratura vengono
costruiti quando non è possibile elevare
a. in terra, nei tratti
di fiume che attraversano un centro abitato e in tutti quei casi nei quali si
vuole limitare lo spessore dell'
a. I lavori di arginatura possono essere
effettuati lungo le sponde in pianura, per impedire che il livello di piena
superi gli
a. naturali, oppure lungo il tratto superiore e montano (in
questo caso l'opera è più complessa, in quanto occorre correggere
il corso stesso delle acque per impedire la corrosione), o ancora lungo il corso
medio, dove impediscono il dilagare delle acque solo nei tratti in cui l'alveo
non è ben delimitato. È necessaria una manutenzione continua per
evitare che le infiltrazioni di acqua provochino pericolose crepe (fontanazzi),
se non addirittura il crollo dell'opera. Eventuali cedimenti o falle vanno
dapprima tamponati con sacchi di sabbia o pietrisco, quindi tempestivamente
riparati, provvedendo contemporaneamente all'allontanamento delle acque per
mezzo della creazione di appositi canali (
savanelle).
• Dir. - In caso di rottura, se il proprietario
del fondo adiacente al corso d'acqua non esegue la riparazione necessaria, vi
può provvedere un altro proprietario che comunque potrebbe risultare
danneggiato dall'incuria. Le relative spese andranno poi ripartite fra tutti i
proprietari che traggono beneficio dalla costruzione o conservazione degli
a., in misura proporzionale al vantaggio che essi ne
ricevono.
Argine: sezioni schematiche e nomenclatura