Stats Tweet

Àncora.

Mar. - Pesante asta usata in marina per collegare i natanti con il fondo del mare. L'aggancio con il fondo marino viene effettuato mediante un doppio uncino posto sul terminale dell'asta. L'a. è collegata a bordo a mezzo di catene e gomene, che costituiscono il punto d'ormeggio. È costituita da un fuso in acciaio fucinato che porta a una estremità la cicala, grosso anello di sospensione al quale si ammaniglia la catena. Dalla parte opposta il fuso aumenta gradualmente di dimensioni finché, al diamante, si biforca in due parti dette marre, che terminano alle loro estremità con le patte, piastre triangolari inclinate di 45° verso il fuso, terminanti a punta nelle unghie. Nella parte superiore del fuso, poco al di sotto della cicala, è sistemato il ceppo, una trave di ferro perpendicolare al piano delle marre e di lunghezza maggiore dell'apertura delle marre stesse. Con questa disposizione si ottiene che l'a., cadendo in mare, si posi sul fondo col ceppo e le marre inclinati. Tra le a., in genere, si distinguono quelle a bracci fissi e quelli a bracci articolati. Tra le prime particolarmente diffusa è il tipo detto Ammiragliato, così chiamato perché si deve all'Ammiragliato britannico la sostituzione nel 1852 del ceppo in legno fisso con quello metallico scorrevole. Un'ulteriore distinzione si ha tra le cosiddette a. di posta, le a. di speranza e quelle per imbarcazioni di minori dimensioni. Le a. di posta o di servizio sono poste a prora per essere usate celermente. Le seconde sono invece collocate in coperta pronte a servire in caso di necessità. Le a. per le imbarcazioni minori hanno numerosi nomi (ancorotta, grappino, a. Danforth, Northill). Particolari sono poi le a. a fungo, che presentano un'asta unita a una particolare cupola di metallo; le a. galleggianti, che vengono impiegate per mantenere a galla la prora in caso di pericolo e sono formate da un grosso imbuto di tela; le ancoresse, che dispongono di un ceppo a un solo braccio e sono usate per ormeggi fissi; una loro particolarità è il fatto che non vengono salpate ma restano sul fondo e la loro catena viene poi ripescata per un altro ormeggio. • Mecc. - In orologeria, parte del meccanismo classico degli orologi. È il pezzo essenziale di un tipo di scappamento, detto scappamento ad a. per la sua forma che ricorda un'a. Dispone di due denti che oscillano e ingranano alternativamente nella ruota di scappamento e in un braccio unito al bilanciere o al pendolo. Serve a dosare la rotazione del meccanismo. Fu ideata nel 1666 da William Clement. • Telecom. - In elettrotecnica, parte mobile fatta di ferro magnetico che si sposta sotto l'influsso di campi magnetici oppure è strutturata in modo tale da diminuire la riluttanza di un circuito magnetico. In un magnete permanente si definisce a. la sbarretta che viene appoggiata alle sue estremità per mantenere la magnetizzazione. || A. di relé: parte mobile del circuito magnetico di un relé. • Biol. - Spicola che serve ad ancorare l'animale al terreno in cui vive; è presente negli echinodermi. • Tecn. - Parte terminale di un tirante che ha la funzione di opporsi alla spinta di un arco o di sostenere un muro. • Arald. - Una delle figure artificiali che appaiono in araldica. Normalmente la sua posizione nello scudo è in palo (pezza onorevole di prim'ordine che occupa verticalmente la terza parte di mezzo dello scudo). Quando nel campo due a. sono accollate (sporgenti dietro lo scudo) in forma di croce di Sant'Andrea, esse sono il simbolo di un ammiraglio; quando invece la doppia a. è posta in palo dietro lo scudo, essa diventa l'arme di un generale comandante le galee. Se l'a. è munita di corda, si chiama cordata.