Poema di Francesco Petrarca. Scritto tra il 1338 e il 1342,
è costituito da 9 libri in esametri latini pubblicati alla morte
dell'autore da Vergerio, nel 1396; il libro IV è incompleto mentre il IX
presenta alcune lacune. Il poema, a cui Petrarca affidava la propria gloria,
è un'evocazione nostalgica e grandiosa della Roma repubblicana attraverso
la narrazione della seconda guerra punica e della personalità di
Scipione. All'ispirazione dell'autore era estraneo lo spirito epico e
l'
A. splende di poesia quando, negli episodi di amore e di dolore, il
cantore di Scipione cede al cantore di Laura.