Stats Tweet

Azoto.

Elemento chimico gassoso che costituisce i quattro quinti dell'aria atmosferica. Fu scoperto da Daniel Rutherford nel 1772. Il suo simbolo è N e il suo peso atomico è 14,0067. Oltre che nell'aria, esiste anche negli organismi viventi, nei minerali, nitrati e sali ammoniacali. Gas incoloro e inodoro, il cui peso specifico, rispetto all'aria, è di 0,9682 e la cui temperatura critica è 146 °C, bolle a 195,8 °C alla pressione atmosferica. Ad alte temperature si combina con metalli e metalloidi. Con l'idrogeno per catalisi dà l'ammoniaca; con l'ossigeno dà l'acido nitrico; in reazione col carburo di calcio dà la cianammide. Si ricava industrialmente dall'aria liquida o dall'ossidazione dell'ammoniaca. Le ammidi e le immidi sono i due tipi di composti metallici dell'a.; numerosi sono invece gli ossidi dell'a. La caratteristica più importante dell'a. è quella di sintetizzare l'ammoniaca e l'acido nitrico che assieme ad altri prodotti ottenuti dall'a., come la calciociannamide e l'urea, sono materie prime per l'industria dei fertilizzanti. L'a. subisce varie trasformazioni nel corso della sua utilizzazione compiuta da organismi viventi; questo complesso di trasformazioni è detto ciclo dell'a. ║ Ciclo dell'a.: complesso degli scambi di a. o composti azotati che avviene fra la litosfera (cioè la corteccia superficiale rocciosa della Terra), l'idrosfera (complesso delle acque esistenti sulla superficie terrestre), la biosfera (insieme degli organismi viventi del pianeta) e l'atmosfera. Il ciclo dell'a. consiste in una serie di scambi ciclici fra queste entità e, insieme con altri cicli, quali quelli del carbonio, dell'ossigeno, del fosforo, ecc. è alla base della vita esistente sul nostro pianeta. Ad esempio nel corpo umano l'a. è presente come costituente essenziale di tutti i prodotti fondamentali per la vita quali proteine, amminoacidi, acidi nucleici, enzimi, coenzimi, ecc., anche se costituisce solo il 3% in peso del corpo umano stesso. La stessa importanza è rivestita dall'a. per tutti gli altri organismi viventi, in quanto esso entra a far parte degli stessi costituenti della cellula. L'a. è presente nell'atmosfera terrestre in quantità enormi, ma non in forma direttamente utilizzabile dagli organismi viventi se non dopo una prima trasformazione da a. molecolare o a. atmosferico in a. fissato; questa operazione è detta azotofissazione (V.), e porta da a. a valenza zero ad a. ossidato (valenza + 1 + 3, + 5) o a. ridotto (valenza - 1, o - 3). Inoltre l'a., fissato in forma organica, cioè come sali di ammonio, nitriti o nitrati, non è direttamente utilizzabile dagli animali ma solo dalle piante. Queste operano la trasformazione dell'a. inorganico in a. organico (proteine, amminoacidi, vitamine, ecc.) che può essere utilizzato dagli animali; questa operazione si dice organicazione dell'a. Dagli organismi viventi l'a. ritorna alla litosfera, all'idrosfera e all'atmosfera o per decomposizione dei loro escrementi o per decomposizione delle loro spoglie. Si tratta però di a. organico; esso viene quindi trasformato di nuovo in gran parte in a. inorganico (o addirittura a. molecolare) che ritorna in ciclo o mediante fissazione o mediante organicazione. Il ciclo dell'a. consiste quindi non solo in una serie di scambi fra atmosfera, biosfera, litosfera e idrosfera, ma anche in una serie di trasformazioni e di scambi che possono avvenire all'interno di ognuna di queste entità. Per poter comprendere agevolmente questo complesso di scambi e trasformazioni è necessario impostare dei bilanci separati, mettendo in evidenza i meccanismi con cui questi scambi avvengono. ║ Bilancio dell'atmosfera: nell'atmosfera l'a. è presente essenzialmente come a. molecolare, benché vi siano anche tracce di a. combinato in forma di ammoniaca o ossidi di a., proveniente dal terreno o dalle acque. La concentrazione dell'a. nell'atmosfera è del 79% in peso circa, e costituisce quindi un'enorme riserva. L'atmosfera riceve a. dalla litosfera e dall'idrosfera, per effetto della denitrificazione (V. AZOTOFISSAZIONE) di queste, dovuta a vari fattori quali microrganismi denitrificanti, emissione di vapori nitrosi nei fiumi vulcanici, prodotti di decomposizione di sostanze organiche, ecc. La perdita di a. da parte dell'atmosfera avviene nei confronti della litosfera e dell'idrosfera a causa dei fenomeni di azotofissazione, sia essa biologica (cioè dovuta a microrganismi), operata dall'uomo o dal dilavamento dell'a. combinato (che esiste nell'atmosfera stessa e vi si forma ad esempio per effetto di scariche elettriche) ad opera della pioggia. Una piccola parte di a. viene poi ceduta dalla biosfera (che comprende non solo gli organismi viventi ma anche quelli che lo sono stati, cioè le loro spoglie, costituite di materia organica) all'atmosfera nella decomposizione delle spoglie. Il ciclo dell'a., per quanto riguarda l'atmosfera, sembra oggi chiudersi leggermente in perdita, cioè con una lieve diminuzione nel tempo (anche se insignificante, date le masse in gioco). ║ Bilancio della litosfera: la litosfera riceve a. dall'atmosfera e dalla biosfera e ne cede a queste due e all'idrosfera. Dall'atmosfera la litosfera riceve a. per mezzo della azotofissazione, comunque operata. Dalla biosfera l'a. giunge alla litosfera sotto forma degli escrementi animali e delle spoglie animali e vegetali, tutte ricche di composti azotati. Essi vengono decomposti nella litosfera da a. organico in a. inorganico o anche a. organico in forma molto semplice, ad opera di numerosi microrganismi. L'attacco di questi sugli escrementi e sulle spoglie produce essenzialmente a. ammoniacale, accompagnato a quantità minori di nitrati, amminoacidi, ecc.; una parte di questi può liberarsi nell'atmosfera prima di essere assorbita dal terreno. In generale gli escrementi e le spoglie sono costituiti da vari prodotti molto complessi, e l'attacco è alquanto lungo. Ad esempio gli amminoacidi e le proteine vengono demolite idroliticamente a prodotti più semplici, indi su questi agiscono degli enzimi o dei microrganismi che trasformano l'a. organico in a. inorganico. Ad esempio l'urea, contenuta negli escrementi di molti animali, viene decomposta in anidride carbonica e ammoniaca. Questo processo viene detto mineralizzazione dell'a. in quanto produce a. sotto forma di composti organici partendo da composti inorganici. Come si è detto, la maggior parte di questo a. viene a trovarsi in forma di a. ammoniacale, cioè ioni di ammonio. Questo non è in generale utilizzabile come tale direttamente dalle piante, ma necessita prima una trasformazione in a. nitrico; questa operazione è detta nitrificazione ed è condotta da particolari batteri. La nitrificazione può avvenire sia nel terreno sia nelle acque ed è operata da alcune specie di batteri appartenenti alla famiglia delle Nitrobacteracee (ordine delle Pseudomonadales) la cui scoperta è dovuta a S. Winogradsky (1891). In realtà l'ossidazione dell'a. ammoniacale in a. nitrico avviene in due stadi: nel primo si ha un'ossidazione parziale ad acido nitroso e nel secondo si passa da questo ad acido nitrico. Le specie batteriche che operano le due trasformazioni sono diverse. I nitrosobatteri come la Nitrosomonas europea e il Nitrosococcus agiscono sull'ammoniaca trasformandola in acido nitroso; condizione favorevole per la loro azione è naturalmente la presenza di un sale di ammonio di concentrazione compresa entro certi limiti, e di un ambiente abbastanza basico per neutralizzare l'acido nitroso formato per trasformazione in un nitrato. Queste specie infatti non tollerano un ambiente acido (pH inferiore a 6). Come sorgente di ossigeno (necessario per l'ossidazione) utilizzano l'anidride carbonica atmosferica, onde devono trovarsi in condizioni decisamente aerobiche (cioè a contatto con l'aria) quali si hanno negli strati superficiali del terreno o delle acque. I nitrobatteri come le specie Nitrobacter winogradskyi e Nitrobacter agilis trasformano l'acido nitroso in acido nitrico. Le condizioni in cui queste specie operano sono simili a quelle sopra dette per i nitrosobatteri; naturalmente questi richiederanno anche la presenza di acido nitroso (o nitriti) entro certe condizioni; la presenza di ammoniaca non è necessaria ma è tollerata. Si tratta in entrambi i casi di microrganismi altamente specializzati, che traggono la loro energia di sostentamento dalle chemiosintesi suddette, anche se questa è molto limitata. La litosfera perde a. verso l'atmosfera e la biosfera. Verso l'atmosfera questo avviene per perdita di ammoniaca, liberata nel terreno in quanto primo stadio di una fissazione (cioè prima della loro nitrificazione) oppure per effetto di una denitrificazione operata anche da certe specie batteriche, come la Pseudomonas denitrificans. Queste specie operano abitualmente l'ossidazione di composti organici utilizzando l'a. atmosferico; in condizioni anaerobiche possono però operare la stessa ossidazione a spese dei nitrati, cioè dell'a. nitrico, che viene ridotto ad a. ammoniacale o ad a. in forma di ossidi volatili che possono sfuggire al terreno e passare all'atmosfera. Il passaggio dell'a. dalla litosfera alla biosfera avviene sia come sali di ammonio sia come a. nitrico sia come a. organico in forma di composti semplici (acido aspartico, acido glutammico, ecc.); lo scambio più importante è relativo all'a. nitrico. Tutti questi composti azotati costituiscono infatti uno dei nutrimenti fondamentali del regno vegetale: l'a. viene assorbito dalle piante e da queste trasformato in a. organico, soprattutto proteine, attraverso complesse reazioni di organicazione, dalle quali le piante traggono anche parte del loro nutrimento. È da notare che lo scambio di a. dalla litosfera alla biosfera deve necessariamente avvenire verso il regno vegetale: gli animali non sono in grado in nessun modo di utilizzare l'a. inorganico od organico presente nel terreno se prima questo non viene elaborato dalle piante e trasformato in a. proteico o in altri composti organici. Una notevole parte dell'a. che la litosfera annualmente riceve come prodotto della fissazione viene da questa ceduto all'idrosfera attraverso il dilavamento operato dalle acque di superficie e sotterranee. Secondo le stime più recenti, non meno di 30 milioni di tonnellate di a. ogni anno sono convogliate dai corsi d'acqua verso i mari e gli oceani. Il fenomeno sta assumendo proporzioni sempre maggiori; le cause sono molteplici e difficilmente rimediabili. In primo luogo la diffusione della concimazione con prodotti chimici, molto più facilmente dilavabili di quelli organici naturali, ha senz'altro aumentato sensibilmente il dilavamento. Inoltre una grandissima quantità di a., soprattutto in forma di composti organici azotati derivanti da escrementi umani e animali, è convogliata dai torrenti e dai fiumi verso gli specchi d'acqua, venendo così sottratta alla litosfera. Complessivamente il bilancio dell'a. della litosfera appare chiudersi con un leggero incremento annuo, valutabile sull'ordine dei 5 milioni di tonnellate, soprattutto per il massiccio apporto di a. fissato dall'uomo in forma di concimi chimici azotati. Questo modo di procedere non solo costituisce uno spreco di a. già fissato e un favoreggiamento della denitrificazione, ma determina un aumento del contenuto in a. dell'idrosfera, con alterazioni localmente anche profonde del suo equilibrio ecologico. ║ Bilancio dell'idrosfera: l'idrosfera riceve a. dall'atmosfera attraverso l'azotofissazione; dalla litosfera per il dilavamento operato dalle acque, e dalla biosfera sotto forma di escrementi e di spoglie di flora e fauna acquatiche. Come perdite di a. si ha anche qui la denitrificazione, con cessione di a. alla biosfera. L'azotofissazione viene compiuta da piante acquatiche in simbiosi con microrganismi, esattamente come avviene nella litosfera; si hanno però anche nell'idrosfera dei batteri non simbionti e delle piante azotofissatrici, simbionti e non, che ricavano dalla luce solare l'energia necessaria per operare la fissazione dell'a. La fissazione biologica di a. operata nell'idrosfera è stimata sui 10-15 milioni di tonnellate per anno; ma si tratta di una cifra puramente indicativa, dato che non si hanno a disposizione dei dati quantitativi abbastanza affidabili. Nello stesso tempo si stima che la denitrificazione della litosfera sottragga dall'idrosfera circa 40 milioni di tonnellate di a. per anno. Gli scambi con la biosfera sono più limitati rispetto a quelli presentati dalla litosfera: si tenga presente che oltre il 90% della biomassa (cioè del complesso degli organismi viventi) è localizzato sulla terraferma. Il bilancio dell'a. fra idrosfera e biosfera si conclude però pressoché in pareggio, dato che praticamente tutti gli escrementi e le spoglie della fauna e della flora acquatica si decompongono nell'idrosfera stessa e che le perdite verso l'atmosfera durante questa decomposizione sono limitate. Una perdita di a. da parte dell'idrosfera è costituita dalle sedimentazioni di prodotti inorganici e organici contenenti a.; questa perdita è abbastanza limitata, ed è stimata nell'ordine delle centinaia di migliaia di tonnellate di a. per anno. Un termine importantissimo del bilancio dell'idrosfera è costituito dall'a. apportato agli specchi d'acqua dai corsi d'acqua, che lo sottraggono alla litosfera. Si tratta sia di a. inorganico, derivante dal dilavamento dei terreni, sia di a. organico, derivante soprattutto da escrementi umani e animali immessi nei corsi d'acqua come acque luride. Questo fatto porta a un arricchimento dell'idrosfera in prodotti azotati, stimabile in 5-10 milioni di tonnellate di a. ogni anno. Se questa quantità (che può essere fortemente imprecisa) ha un basso significato quando venga ripartita su tutta la massa dell'idrosfera in concentrazione uniforme (ricordiamo che il peso dell'idrosfera è valutato in 1.4 ·1019 tonnellate) non si può dire lo stesso per quello che riguarda le condizioni locali, di bacini chiusi o con scarse aperture verso gli oceani. Su questi bacini (laghi o mari chiusi) si hanno spesso condizioni di forte insediamento umano, come pure sui loro immissari. Questo provoca un forte apporto di composti azotati che può innalzare notevolmente il contenuto di a. fissato del bacino stesso. Ne consegue la cosiddetta eutrofizzazione del bacino d'acqua, che causa un anomalo sviluppo della flora (soprattutto certi tipi di alghe) e un'intensificazione delle attività biologiche; questi fenomeni provocano un impoverimento di ossigeno dell'acqua e di conseguenza la progressiva scomparsa dei pesci e l'instaurarsi di una forte attività microbica di organismi anaerobici. In alcuni casi si verifica la trasformazione dello specchio d'acqua in qualcosa di simile a una grande palude, maleodorante e insalubre. L'eutrofizzazione e l'instaurarsi di fenomeni anaerobici sono anche favoriti dall'inquinamento delle acque da sostanze oleose e detersivi, che formano sulla superficie un sottile film impermeabile all'ossigeno atmosferico, impedendo quindi la regolare ossigenazione dell'acqua stessa. ║ Bilancio della biosfera: la biosfera non è in grado di utilizzare a. atmosferico ma solo a. fissato. Essa attinge quindi dalla litosfera e dall'idrosfera questa forma di a., sia in forma di a. ammoniacale sia di a. nitrico sia di a. già organicato in forma di semplici composti. In tutti i casi il passaggio di a. dalla litosfera o dall'idrosfera alla biosfera non avviene verso la totalità di questa ma solo verso il regno vegetale, unica parte della biosfera in grado di compiere l'organicazione dell'a., cioè la trasformazione dell'a. inorganico (combinato in composti inorganici) in a. organico (cioè in forma di composti organici, principalmente proteine, che contengono il 15 ÷ 20% di a.). Gli animali, erbivori o carnivori, assumono proteine, e quindi a., attraverso la loro alimentazione. Dalla biosfera l'a. ritorna alla litosfera e all'idrosfera sotto forma di escrementi animali, sempre ricchi di composti azotati, e di spoglie animali e vegetali, oltre che come prodotto di combustione di vegetali, ecc. L'insieme degli escrementi e delle spoglie forma i cosiddetti detriti organici presenti nell'humus del terreno e nelle acque; questi sono attaccati da una grande varietà di microrganismi i quali, decomponendo le sostanze organiche, ritrasformano l'a. organico in a. inorganico di nuovo assimilabile dalle piante. In questa operazione una parte non rilevante dell'a. va persa in composti volatili che passano all'atmosfera; da questa però ritornano alla litosfera e all'idrosfera in quanto dilavati dalla pioggia; una piccola parte invece passa all'atmosfera sotto forma di a. molecolare e quindi non viene recuperata se non con fissazione biologica o chimica. Nel complesso gli scambi della biosfera per quanto riguarda l'a. sono abbastanza stabili, cioè le quantità di a. assorbite dalla biosfera sono molto prossime a quelle che essa cede. La concentrazione dell'a. nella biosfera è praticamente costante; si ha solo un piccolo accumulo di a. dovuto all'aumento della biomassa nel suo complesso. Localmente però si possono avere dei forti accumuli o delle forti perdite. Nel complesso il ciclo dell'a. appare centrato attorno alla biosfera a differenza di altri cicli (ad esempio quello dell'acqua) nei quali la biosfera interviene come uno dei fattori minori. Inoltre un esame del ciclo dell'a. mette in evidenza soprattutto due caratteristiche. La prima è una dipendenza completa del regno animale da quello vegetale, come unica sua fonte di sostentamento, come avviene anche per il ciclo del carbonio. La seconda è la gravità con cui l'uomo è intervenuto in questo ciclo, modificando profondamente i processi di azotofissazione. Indubbiamente se questo ha consentito alla specie umana di porre gran parte delle risorse alimentari della Terra al suo servizio, nello stesso tempo ha prodotto dei seri mutamenti nel complesso equilibrio ecologico del nostro pianeta.
Schema del ciclo dell’azoto