Nome latinizzato di
Abū 'Alī al-Husayn Ibn
Sīnā. Filosofo e scienziato persiano.
Educato a Buchara, all'età di 16 anni vantava già una conoscenza
profonda del Corano, della geometria, della filosofia aristotelica e della
medicina. Le difficoltà economiche dovute alla morte del padre lo
costrinsero all'età di ventidue anni a impiegarsi nell'apparato statale;
fu ministro e consigliere e passò gli ultimi anni della sua vita alla
corte di Isfahān. I suoi scritti, composti
nelle pause del lavoro di statista e di medico, si
occupano di argomenti scientifici (matematica,
geometria, scienze naturali), di teologia, filosofia, musica. La sua opera
principale è il
Canone di medicina, diviso in cinque libri, che
tratta della medicina teorico-pratica in generale, dell'anatomia, dei
medicamenti e delle singole malattie. Questa sorta di enciclopedia medica fu
tradotta in Occidente ed esercitò un'influenza durevole: le
facoltà di Medicina la adottarono, infatti, come testo di insegnamento
fino al XVI sec. Un'altra opera di grande importanza nella produzione di
A. è il
Libro della
guarigione, una vera e propria enciclopedia
filosofica dell'Aristotelismo, divisa nelle quattro grandi parti: logica,
fisica, matematica e metafisica (Afshana 980 - Hamadhān 1037).